di Luciano Lago
Raccolta la testimonianza di un ex miliziano yihadista, libico di origine irlandese, Hussam Hayyar, conosciuto anche con il soprannome di “Sam l’irlandese”, il quale ha dimostrato la sua disillusione circa l’esperienza avuta quale membro di un gruppo armato che combatte contro il governo siriano.
Questo soggetto aveva in precedenza combattuto per due anni contro il regime del colonnello Gheddafi in Libia, successivamente era stato arruolato nell’esercito libero della Siria (ESL).
Questo miliziano che risulta essersi macchiato di diversi omicidi, secondo fonti siriane, considerato un pericoloso terrorista, aveva in precedenza rilasciato una dichiarazione all’agenzia Reuters ed aveva affermato che “combattenti esperti e ben addestrati che hanno partecipato alla guerra in Libia si trovano ora in territorio siriano per combattere a fianco dell’opposizione siriana ma decisamente in condizioni più dure rispetto alla battaglia contro Muamar Gheddafi” ; certo non possono godere dell’appoggio dell’aviazione NATO (come avvenuto in Libia) e si trovano di fronte un esercito nazionale di coscritti che difendono la propria popolazione dalle efferatezze di cui si sono dimostrati capaci gli integralisti.
Questo elemento, come tanti altri, veniva equipaggiato con le armi fornite dalla CIA e gli era corrisposto un lauto stipendio finanziato direttamente dal capo dei servizi di “intelligence sauditi”, Bandar Bin Sultan, lo stesso che aveva provveduto ad arruolare e far trasferire in Siria una intera brigata libica che aveva combattuto contro Gheddafi in Libia.
Dopo quattro mesi Sam l’irlandese è fuggito dalla Siria ed è rientrato in Irlanda per motivo, a suo dire, della crescita dominante dei gruppi estremisti nell’ambito dell’opposizione siriana ed ha riconosciuto che il fronte ESL in Siria si trova ormai in una fase di annientamento.
Hussam Hayyar ha rivolto un appello ai giovani islamisti che vorrebbero ancora arruolarsi per andare a combattere in Siria con i gruppi armati, avvertendoli che rischiano di trovarsi di fronte anche agli Hezbollà libanesi i quali sono ben abituati a combattere in aree urbane. “Il mio messaggio ai giovani che vogliono andare a combattere in Siria per combattere laggiù è quello di avvisarli: “Non andate”; ha avvertito, “la situazione non è quella che vi raccontano”( gli emissari della casa saudita) in cerca di volontari per la “Jihad”, la guerra santa.
Un recente studio britannico ha segnalato che ci sono circa 100.000 miliziani in Siria, divisi in molti gruppi, combattendo contro il regime di Assad ed il popolo siriano che lo sostiene. Una gran parte di loro sono stranieri.
Un estratto di questo studio risulta pubblicato il 16 Settembre dal giornale britannico Daily Telegraph.
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