martedì 7 gennaio 2014

MATTEO RENZI E GIORNALETTISMO.COM: ESEMPI DI MANIPOLAZIONE PROPAGANDISTICA DELLA REALTA'







di Alberto Rossi


Prendiamo un tema a casaccio che i mass media, soprattutto in Italia hanno sempre oscurato: le scie chimiche, ovvero l’aerosolterapia in atto della Nato che sta avvelenando mezzo mondo, ma soprattutto la silente Europa, ancora ostaggio di 480 bombe atomiche modello b 61 (proprietà U.S.A.), 90 delle quali 480 depositate illegalmente (in barba al Trattato internazionale di non proliferazione) anche in Italia (Ghedi e Aviano).
Dunque, organi di disinformazione: controllo, capacità di manipolazione, di permeazione, di manomissione di fatti ed evidenze.

Con perfetta sincronicità, il ridicolo e confusionale attacco a Gianni Lannes parte dal sito onlineGIORNALETTISMO.COM qualche giorno fa (a firma di una sconosciuta marchettara e con la benedizione del responsabile del sito venduto a chissà chi), ed avviene lo stesso giorno in cui  l’ex giornalista seguita a denunciare con dovizia di prove - dopo aver studiato il fenomeno per più di un lustro - la cosiddetta “geoingegneria ambientale”.

Da evidenziare in considerazione del silenzio generale anche di chi soltanto a parole dice di essere contro l'irrorazione chimica dei cieli. Lannes è stato il primo a bacchettare criticamente e giustamenteMatteo Renzi che in tv, alla trasmissione Rai Ballarò, aveva annunciato un trattamento sanitario obbligatorio per gli iscritti del Pd che avvistano scie chimiche. Renzi, evidentemente, oltre ad essere come lo ha ribattezzato il comico Crozza, appunto “il nulla che avanza”, se sbotta minchiate è proprio fuori di senno.

Matteo Renzi in un confronto dialettico con Gianni Lannes, come molti dell’entourage renziano e piddino ben sanno andrebbe al tappeto al primo minuto della prima ripresa. Ecco perché si evitano i contraddittori pubblici veri e senza rete, altrimenti sarebbe un tonfo per certi palloni gonfiati e telecomandati.

Ecco allora come viene intesa la comunicazione dalla cupola mediatica: produrre falsi sapendolo perfettamente perché ciò che conta non è più il dato oggettivo, bensì il risultato da ottenere, quindi si può dire qualunque cosa perché tutto si equivale ed è uniformato. In tal modo non vince chi dice la verità, e neppure vince chi fornisce informazioni, bensì chi ha la massima diffusione. Se 1000 link sostengono una qualunque notizia, quella notizia prevale: ciò che conta è la quantità del consenso. E’ una trasposizione nel campo della logica e della razionalità di un elemento marketing pubblicitario. Tant’è vero che la stragrande maggioranza dei siti web, blog, pagine su facebook e quotidiani online, basano la propria attività sulla bulimìa di contatti, per lo più a fini pubblicitari. La logica che si vuol far passare consiste nel fatto che la notizia che ha più contatti vale di più. La quantità sostituisce la qualità. Quindi stravince la manipolazione. All’occorrenza si può far credere qualunque cosa a chiunque.

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