Lavorare alla Camera conviene. Non solo per i politici. Gli stipendi alti non riguardano, infatti, solo i parlamentari ma anche tutto il personale che ruota attorno a Palazzo Madama e a Montecitorio. E i guadagni di commessi, elettricisti e centralinisti, soprattutto in tempo di crisi, appaiono imbarazzanti. Cifre da capogiro. Uno schiaffo alla recessione. A rendere noti i dati è “United for a fair economy”, un’organizzazione di Boston nata per contrastare le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.
Un elettricista di Montecitorio per esempio prende 136.000 euro l’anno, più di tre volte un elettricista qualunque. Un commesso, invece, percepisce 60.000 euro di stipendio ‘base’, ma può arrivare anche a prendere 400.000 euro l’anno.
Gli operatori tecnici, categoria nella quale rientrano i centralinisti, gli elettricisti e pure il barbiere di Montecitorio,vengono assunti con uno stipendio che supera di poco i 30 mila euro lordi l’anno, come riporta il Corriere della Sera. Ma già dopo 10 anni la loro busta paga è quasi raddoppiata, superando quota 50 mila, e a fine carriera può arrivare a 136 mila euro l’anno. Tradotto: un elettricista, un centralinista e un barbiere della Camera, anche se a fine carriera, messi insieme guadagnano quanto il segretario generale, che è pur sempre a capo di 1.500 persone.
Napolitano? Ci costa 13 milioni. Ecco la classifica dei politici più cari - Giorgio Napolitano, Francesco Colucci (Pdl), Pier Ferdinando Casini, Altero Matteoli, Anna Finocchiaro, Umberto Bossi, Maurizio Sacconi, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Carlo Giovanardi sono questi, secondo la classifica stilata da il Fatto Quotidiano, i 10 politici che sono costati di più ai contribuenti italiani, essendo i più longevi nel Parlamento e nelle istituzioni.
Una classifica che, fino a qualche mese fa, avrebbe visto in testa con ampio vantaggio Giulio Andreotti, deputato dalla prima legislatura (1948) e parlamentare per ben 65 anni. Ora a guidarla c’è invece GiorgioNapolitano: 60 anni fra Parlamento, governo e presidenza della Repubblica. Entrato alla Camera dei deputati nel 1953, è stato – se si eccettua la IV legislatura, 1963, in cui fu nominato segretario del Pci di Napoli – deputato, ministro, presidente della Camera, parlamentare europeo, senatore a vita e presidente della repubblica. Se questi sessant’anni di vita politica gli fossero stati pagati con lo stipendio di un attuale deputato (228 mila euro annui), calcola Il Fatto, Napolitano sarebbe costato 13,6 milioni di euro. Ben lontani sono gli altri componenti della classifica, con all’attivo “solo” fra i 21 e i 34 anni di assidua frequentazione delle “poltrone”.
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