Malgrado il linguaggio tecnico, lo studio conferma quanto era chiaro sin dall'inizio e cioè che ad aver ucciso tutte le 298 persone a bordo è stato un attacco militare.
A fine anno sarà redatto il rapporto definitivo, ma difficilmente emergeranno nuovi dettagli eclatanti: il Boeing 777, in volo da Amsterdam a Kuala Lampur si è disintegrato in volo, a circa 50 km dal confine russo-ucraino, perché colpito, si legge nel rapporto, da "un grande numero di oggetti ad alta energia che lo hanno penetrato dall'esterno. Non ci sono indicazioni - proseguono gli esperti olandesi - che il crash sia stato causato da errore tecnico o da azioni dell'equipaggio".
"E' verosimile - si legge ancora nel testo - che questo danno sia risultato in una perdita d'integrità strutturale dell'aereo, in una disintegrazione in volo", e questo "spiega anche la fine improvvisa della registrazione dei dati, la perdita simultanea di contatto con il controllo del traffico aereo e la sparizione dell'aereo dai radar". Anche dalla registrazione - ottenuta dalle scatole nere - delle voci in cabina di pilotaggio, dei parametri di volo e del controllo aereo non emerge alcun guasto, alcuna chiamata di allarme o di emergenza. (Ansa)
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