La ritenuta è ovviamente avallata dal nostro ministero dell'Economia e dall'Agenzia delle entrate, istituzioni sì nazionali ma sottoposte a un sistema, quello dei Trattati europei, che riduce al lumicino sovranità e potere decisionale dei singoli Paesi membri.
Pertanto dal primo febbraio sui bonifici dall'estero a persone fisiche italiane la banca deve applicare automaticamente una ritenuta del 20% perché le somme accreditate si considerano reddito imponibile, salvo prova contraria del contribuente. Spetta al beneficiario del bonifico dimostrare che le somme non hanno natura di compenso reddituale.
Insomma, ormai quando entriamo in banca è un po' come quando malauguratamente entriamo in un'aula di tribunale: siamo colpevoli fino a prova contraria. Questo ribaltamento inconcepibile è meno evidente nel rapporto con le banche e con l'esattore pubblico ma altrettanto liberticida.
Noi paghiamo per un servizio o perché siamo costretti, al di là della qualità del servizio? Il punto è proprio questo e vale anche e soprattutto per il regime fiscale.
Ezzelino
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