Allora, i costi dei nostri conti correnti sono i più cari d'Europa, circa 348 euro a conto, contro i 114 della media europea. Per non parlare dei tassi di interesse sui mutui. Secondo gli ultimi dati Bce, sono pari al 4,67% in Italia, contro il 3,31 % della media Ue. Su ogni mutuo trentennale di centomila euro un consumatore italiano paga una rata mensile più elevata di 78 euro, 936 euro l'anno, subendo uno scippo di 28 mila euro a fine ammortamento.
Ancora, c'è la garanzia della Cassa depositi e prestiti sui finanziamenti a Pmi e famiglie per i mutui, inserita nella legge di Stabilita' per pubblicizzare rischi e perdite, privatizzando gli utili. La Cdp, infatti potrà poi acquistare titoli dalle banche ''nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto il credito verso piccole e medie imprese'', come recita il Ddl n. 1120/2014. Per le Privatizzazioni con dividendo straordinario della Cassa depositi e prestiti, a cui partecipano le banche tramite le loro fondazioni, per la dismissione Sace; lo Sconto fiscale sulle perdite, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro per quanto riguarda le sofferenze; e sui derivati - dulcis in fundo - la garanzia statale su quelli legati a Bot e Btp, dopo che il Salva Italia del governo Monti (novembre 2011) aveva offerto garanzia di sette anni per 848 miliardidi obbligazioni ibride.
Ma come dimenticare, poi, l'obbligo di apertura di un conto corrente per i pensionati a mille euro al mese, il salvataggio del Monte Paschi: 4,070 miliardi di euro erogati; e la cosiddetta bad bank, operazione ancora in corso per offrire la garanzia statale (Cdp) su 300 miliardi di sofferenze.
Insomma, nessun regalo; ma neanche un trattamento di sfavore. Che dite?
Ezzelino
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