Un rapporto svela come i medici dell’esercito Usa e della Cia abbiano avuto un ruolo chiave nelle pratiche di torture eseguite a Guantanamo, ai danni dei presunti terroristi.
Il giuramento d’Ippocrate? Carta straccia. E’ quanto devono aver pensato i medici che hanno operato presso il carcere di Guantanamo, dove, anziché aiutare i detenuti e offrir loro cura e assistenza, si sono resi complici di torture e abusi. La denuncia arriva da un rapporto della “Taskforce per il mantenimento della professionalità medica nei centri di detenzione per la sicurezza nazionale”, riportato dal Guardian, secondo cui numerosi medici, psicologi e infermieri dell’esercito Usa e della Cia hanno partecipato a torture contro i presunti terroristi e offrendo coperture per le vessazioni a cui i carcerati erano sottoposti. Come scrive il quotidiano britannico, a seguito degli attentati dell’11 settembre a New York, alcuni medici, in piena violazione della propria deontologia, “hanno progettato e partecipato a torture e trattamenti degradanti, crudeli e inumani”.
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