Grande manifestazione in Portogallo contro i programmi di austerity imposti dalla Troika. Un filo rosso ideale lega la manifestazione di oggi a Lisbona con quella del 19 ottobre a Roma.
Il Mediterraneo, rimasto assopito placidamente per anni, sembra ora dare nuovi segnali di fermento, da Roma fino ad Atene, Madrid e Lisbona. Questa volta si è cominciato a Roma nella giornata di sabato 19 ottobre, con 70.000 persone almeno che sono scese in piazza per urlare la loro rabbia contro le misure di tagli indiscriminati del governo. Un filo rosso ideale ha legato la manifestazione di ieri a Roma con quella in scena domenica 20 ottobre in tutto il Portogallo, dove la popolazione si è ritrovata nelle piazze per protestare contro il programma di tagli imposto a Lisbona dalla Troika. A Lisbona migliaia di manifestanti a bordo di circa 400 bus hanno attraversato il Ponte del 25 aprile per protestare contro i tagli a pensioni e stipendi annunciati dal governo per il 2014. Tante anche qui le bandiere rosse, con un serpentone lungo e colorato che attraversato la capitale lusitana ben accolto dai cittadini. Anche nel distretto di Alcantara, appena fuori il ponte che attraversa il fiume Tago, si sono riunite migliaia di persone. E a Porto, capoluogo del nord del paese, i manifestanti hanno marciato su ponte Infante. Si tratta della prima grande manifestazione nel paese dopo l’approvazione del bilancio per il 2014, un altro all’insegna di tagli e rigore, con il premier conservatore, Passos Coelho, accusato di essere troppo prono ai diktat dell’Ue. Va anche ricordato come il Portogallo sia uno dei paesi dell’eurozona che ha dovuto sottoscrivere un piano di aiuti con la Troika che prevede solo per il 2014 una ulteriore diminuzione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, ovvero tra il 2,5% e il 12%. Insomma, anche in Portogallo la crisi ha colpito duro, e quindi bisognerebbe rilanciare la necessità di un fronte comune nei paesi Mediterranei per ottenere maggiori concessioni dalla Troika.
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