Non c’è limite all’indecenza: domenica a Parigi un gruppo cattolico definito dai giornali “integralista” al solo scopo di squalificarlo, ha portato in piazza migliaia di persone contro il matrimonio gay e a sostegno del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre. Ad un certo punto le attiviste ucraine di Femen hanno aggredito la manifestazione legittima presentandosi, come è loro costume, mezze nude, con un velo da suora in testa.Costoro hanno cominciato a bestemmiare, a lanciare insulti contro la fede dei manifestanti, e a sparare con degli estintori con la scritta “Sperma”. A questa palese aggressione, alcuni manifestanti hanno risposto come farebbe chiunque.
Eppure sui giornali italiani e non solo, tutto è stato capovolto:
1) si è ignorato il motivo per cui migliaia e migliaia di persone erano scese in piazza;
2) si è parlato solo e soltanto dell’aggressione, ma invertendo la realtà: sarebbero stati i manifestanti ad aggredire le Femen, e non, come è accaduto, viceversa!
Eppure è chiaro che l’attività di questo gruppo di persone, molto ben finanziate, è sempre estremamente provocatoria e volgare: recentemente alcune attiviste hanno segato una croce cattolica nel centro di Kiev; hanno poi ripetuto il gesto in Olanda. I giornali italiani avrebbero intitolato: “Uomo in croce aggredisce giovane ragazzina, nuda con motosega”.
Dal sito http://italian.ruvr.ru/, alune notizie su Femen:
“Una giornalista televisiva ucraina si è infiltrata nel controverso movimento femminista Femen scoprendo molte cose interessanti su questa organizzazione. Per diventare un’attivista delle Femen è sufficiente fotografarsi in topless sul telefono di una delle partecipanti. Tutte le azioni vengono generosamente pagate. La giornalista ha partecipato all’azione antislamica del gruppo a Parigi. Le spese per ogni partecipante erano di 1.000 euro al giorno, comprensive di albergo, cibo, taxi e biglietti. Ogni dipendente dell’ufficio del centro di Kiev delle Femen viene pagata circa 2.500 dollari al mese mentre ciascuna delle altre attiviste riceve almeno 1.000 dollari al mese. Le rampanti femministe non agiscono spinte da ideali ma sono generosamente pagate per le loro performance”. I finanziatori sembra siano il miliardario tedesco Helmut Geier, l’imprenditrice tedesca Beate Schober e l’uomo d’affari americano Jed Sunden.
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