lunedì 28 ottobre 2013

I Contatori Elettronici Enel: sono mai stati controllati? Siamo di fronte ad una grandiosa truffa? Ecco l’oscura verità

contatori enel
Il Governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica. Il caos generato da tale mancanza ha finito con l’avvantaggiare solo Enel, ex monopolista, proprietaria delle reti e privatizzata nel 1997. Si apprende dalla stampa di settore che dal 2001 al 2006 il colosso dell’elettricità ha installato 32 milioni di contatori elettronici del valore di poche decine di euro costruiti in Cina e progettati da “Echelone”, società americana partecipata proprio da Enel per circa l’8 per cento del suo valore. L’operazione è stata pubblicizzata come uno straordinario passo avanti nel progresso, in quanto i contatori elettronici avrebbero potuto permettere ai consumatori di conoscere quanto realmente consumavano momento per momento, avrebbero potuto essere letti a distanza e avrebbero reso possibile gestire una tariffa multioraria, cioè che permettesse di scegliere in che fascia oraria consumare energia a seconda del prezzo. Di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato. Chi ha controllato fino ad oggi i contatori di Enel e degli altri distributori? L’Associazione ”CODICI” Centro per i Diritti del Cittadino sta preparando una Class Action contro i responsabili.


Fino ad oggi il MISE non ha mai dato seguito a quanto previsto dalla legge, cioè che vengano certificati da un ente terzo, che stabilisca la loro corretta misurazione. Come tutti sanno la telettura in questo Paese è una chimera ed è la principale causa di contenzioso con gli utenti perchè genera conguagli stratosferici e fatturazioni errate.
Di recente infatti tra gli addetti ai lavori gira il termine ”l’effettiva – corretta lettura”, per giustificare la riposta tipica che i distributori danno ai consumatori che reclamando, fornendo l’effettiva lettura, si vedono rispondere dai distributori che per loro la lettura è corretta.
Ci si è sempre chiesto: ma chi ci assicura realmente che funzionino e leggano l’effettivo consumo se non sono mai stati certificati da un ente terzo? La notizia del giorno è che finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di chiedere spiegazioni al MISE.
Un deputato del M5S Davide Crippa, vicepresidente della X Commissione della Camera  nell’audizione del 10 ottobre sulla Strategia Energetica Nazionale. Crippa ed altri deputati del movimento, hanno presentato una “Question time” interrogazione a riposta immediata in commissione, una richiesta al ministero dello Sviluppo Economico dal seguente contenuto:[...]il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica;
di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchio “China Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; [...]
La risposta del MISE: [...]La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell’energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l’affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell’oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico. [...]Dichiarazione di Luigi Gabriele -Affari istituzionali Codici- in sostanza il MISE ammette che vi è stata completa anarchia sulla questione e che i Distributori hanno fatto quello che volevano, persino autocertificarsi i contatori cinesi che hanno pagato i consumatori italiani.
Questo è un fatto gravissimo. Chi ci assicura che leggono esattamente il consumo? Chi ci assicura che i consumatori in questi anni hanno pagato pedissequamente quello che hanno consumato?
Oltre a congratularci con Il M5S e con Crippa, adesso faremo la nostra parte per obbligare chi deve rimediare e far capire agli italiani se hanno pagato correttamente e se tutto rientra nei limiti di legge attivando subito una Class Action contro i responsabili.
Ma sopratutto far pagare l’effettivo consumo agli italiani “Guerrieri delle letture stimate”!

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