Giuliano Amato, trasmessa ormai quasi un anno fa da RAI Educational, ci ha molto stupito e ci regalato momenti di ironica tristezza, o triste allegria se preferite. Non che i fatti raccontati da Amato fossero nuovi a noi e agli amici che si interessano delle vicende economiche e politiche europee, sapevamo da tempo che l’Euro non aveva fondamenta solide nè nella tecnica economica (l’Europa non è un’area valutaria ottimale), nè nella dimensione politica (l’Unione Europea non è un’unione politica e tanto meno un’unione di popoli). Sapevamo anche che la riduzione della spesa pubblica (ovvero l’austerità) è vivamente sconsigliata in tempi di crisi, in quanto contribuisce a peggiorare la situazione (la teoria economica la definisce “prociclica”, cioè accelera la crisi invece di frenarla). Ma sentire questa ammissione di irresponsabilità così candida, questo commento in fondo distaccato (quando Amato dice “abbiamo”, non si riferisce a noi popolo italiano, ma a “noi politici ed eurocrati”, non sia mai che si faccia confusione!) non fa altro che rafforzare la nostra idea che questi trattati UE e il meccanismo dell’Euro vadano aboliti, chiedendo conto di queste terribili (ir)responsabilità politiche.
A voi parte della trascrizione della lezione di Amato:
Abbiamo deciso che trasferire a livello europeo quei poteri di sovranità economica che sono legati alla moneta era troppo, più di quanto ciascuno degli stati membri fosse disposto a fare e allora ci siamo convinti e abbiamo cercato di convincere il mondo che sarebbe bastato coordinare le nostre politiche nazionali per aver quella zona, quella convergenza economica, quegli equilibri economici fiscali interni all’UE che servono a dare forza reale alla moneta, non tutti ci hanno creduto, molti economisti specie americani ci hanno detto:guardate che non ci riuscirete, non funzionerà, se vi succede qualche problema che magari investe uno solo dei vostri paesi, non avrete gli strumenti centrali che per esempio noi negli USA abbiamo, che può intervenire il governo centrale, riequilibrare con la finanza nazionale le difficoltà delle finanze locali, la vostra Banca Centrale, se non è la Banca Centrale di uno stato non può assolvere alla stessa funzione a cui assolve la Banca Centrale di uno stato che quando lo stato lo decide, diventa il pagatore senza limiti di ultima istanza.in realtà noi non abbiamo voluto credere a questi argomenti, abbiamo avuto fiducia nella nostra capacità di autocoordinarci abbiamo addirittura stabilito dei vincoli nei nostri trattati, che impedissero addirittura di aiutare chi era in difficoltà, e abbiamo previsto che l’Unione Europea non assuma la responsabilità degli impegni degli stati, che la BCE non possa comprare direttamente i titoli pubblici dei singoli Stati, che non ci possano essere facilitazioni creditizie o finanziarie per i singoli stati, insomma, moneta unica dell’eurozona, ma ciascuno dev’essere in grado di provvedere a sé stesso. Era davvero difficile che funzionasse e ne abbiamo visto tutti i problemi.Giuliano Amato...
Tratto da: altrarealta.blogspot.it
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