Stamattina, dalle ore 9:30, un gruppo di lavoratoridel Savuto e di Cosenza appartenenti al bacino della mobilità in deroga della Regione Calabria(composto complessivamente da circa 25000 lavoratori) ha occupato un’ala del Comune di Grimaldi.
I lavoratori denunciano la gravissima situazione venutasi a creare con la sospensione degli ammortizzatori sociali per un totale di sette mensilità e, soprattutto, la promessa non mantenuta da parte della Regione e, di conseguenza, dell’Inps, dell’erogazione, in tempi brevi, di almeno tre mensilità da coprire con i circa 41 milioni di euro stanziati la settimana scorsa.
Dopo un incontro chiesto ed ottenuto con il sindaco di Grimaldi, Giovanni Notarianni, che ha provveduta ad avvisare della grave situazione di disagio l’assessorato regionale al lavoro, i lavoratori hanno deciso di mantenere un presidiopermanente, ricevendo la solidarietà di diversi cittadini grimaldesi e del comprensorio.
La situazione di maggiore preoccupazione e di allarme tra i lavoratori è certamente rappresentata dall’assoluta mancanza di prospettive per il futuro: molti di loro, infatti, rimasti da tempo senza lavoro, alla fine dell’anno rischiano di restare senza nemmeno la prospettiva di questo minimo sussidio vitale.
Per giunta, ulteriore motivo di abbandono e di particolare disagio è dovuta all’insufficiente ed improduttiva attività svolta dalle organizzazioni sindacali confederali.
Fin qui, la denuncia inviataci da questi lavoratori. Ora vi sveliamo dove, parte di quei soldi, sonofiniti.
Proprio in Calabria, ma anche in Puglia, Campania e Sicilia accade questo: http://voxnews.info/2013/06/08/in-puglia-ti-aspetta-uno-stipendio-di-2-500-euro-ma-solo-se-sei-immigrato/
Ecco dove finiscono i soldi che ‘non ci sono’ per i lavoratori italiani.
Politici e sindacati hanno altri impegni. I soldi destinati a questi come ad altri lavoratori italiani in cassa integrazione o licenziati, sono infatti stati dirottati su altre categorie di spese: Mare Nostrume accoglienza di clandestini. I vari ‘operatori’ del sociale calabrese sono poi troppo impegnati con i ‘lavoratori’ di Rosarno, per pensare ai loro concittadini.
Del resto la signora Camusso l’altro giorno ha spiegato quale sia la sua ricetta per risolvere il dramma di questi italiani senza prospettive: più clandestini. Da regolarizzare ovviamente.
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In Puglia ti aspetta uno stipendio di 2.500 euro: ma solo se sei immigrato
08-06-2013
Il Banco delle Opere di Carità di Puglia e l’Associazione Form.ami hanno pubblicato un avviso rivolto ad immigrati extracomunitari e aziende per l’attivazione di tirocini retribuiti con indennità di frequenza mensile di 2.500 euro per ognuno.
L’iniziativa rientra nel Progetto RE.LA.R. – finanziato dal governo – e finalizzato alla realizzazione di misure e servizi per l’inserimento lavorativo di immigrati extracomunitari presenti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. L’obiettivo è migliorare la condizione sociale ed occupazionale degli immigrati – non degli italiani -tramite la formazione e qualificazione professionale degli stessi, attraverso l’attivazione di tirocini retribuiti per immigrati extracomunitari.
Sui soldi pubblici – tasse nostre – si sono gettati come avvoltoi il Banco delle Opere di Carità – coi soldi degli altri – di Puglia e l’Associazione Form.ami. A loro saranno destinati 6 milioni di euro con i quali prevedono l’inserimento complessivo di 50 immigrati nei percorsi formativi. Per ciascun tirocinio è stato stanziato un contributo economico di 5.000 euro: 2.500 euro al mese andranno a ciascun immigrato, gli altri 2.500 alle “associazioni”.
I tirocini retribuiti previsti nell’ambito del Progetto RE.LA.R. sono rivolti a cittadini immigrati extracomunitari presenti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, con particolare riferimento a richiedenti e titolari di protezione internazionale (quelli come Kabobo insomma) presenti nelle strutture e nei centri di accoglienza della Regione Puglia. Dove era anche il picconatore prima di trasferirsi a Milano.
L’intervento complessivo ha una durata di 12 mesi.
Questa è la disoccupazione ufficiale nelle regioni interessate. In media quasi uno su cinque non ha un lavoro. Se parlassimo di giovani la cifra assumerebbe livelli “greci”.
- Calabria 20,6
- Sicilia 19,6
- Campania 19,3
- Puglia 16,1
Ma governo, regioni ed enti sedicenti religiosi si occupano degli immigrati. Come chiamereste voi dei genitori, che non danno da mangiare i propri figli per comprare dei regali ai figli degli altri?
Chi volesse manifestare tutto il suo sdegno per questo ennesimo atto di razzismo contro gli autoctoni, può farlo a questa mail: diocesi.ugento@progettopolicoro.it.
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