sabato 22 febbraio 2014

Aerei F-35: l'Italia avrebbe già speso senza permesso 3,4 miliardi

Sempre più complessa la vicenda sull'acquisto degli aerei F-35 da parte dello Stato italiano A gettare benzina sul fuoco ci hanno pensato le tre organizzazioni pacifiste "Rete Disarmo", "Sbilanciamoci" e "Tavola della Pace", che da tempo seguono le trattative tra l'Italia e gli Usa per i cacciabombardieri, imputando alla Difesa di sprecare inutilmente denaro pubblico. L'accusa, contenuta nel loro rapporto "F-35, la verità oltre l'opacità", questa volta è però ancora più grave: il Ministero della Difesa avrebbe acquistato già 14 aerei senza nessun permesso, per una spesa totale di 3,4 miliardi di euro.

 

E' di circa 14 miliardi la spesa iniziale del pre-accordo tra Roma e Washington per l'acquisto di F-35, cacciabombardiere di 5ª generazione monoposto. Ma lo sviluppo successivo e la manutenzione faranno lievitare le spese a circa 52 miliardi di euro. Cifre enormi, specie per un Paese che sopravvive ogni giorno alla crisi economica. E' per questo che le polemiche sull'acquisto aeronautico furono fin da subito accese. Tanti partiti, M5S in primis, ne hanno fatto la loro battaglia politica per ribadire un secco "no" agli sprechi italiani. Tant'è che il Parlamento, a metà 2013, ha votato delle mozioni per bloccare temporaneamente l'acquisto. Tutto fermo, in attesa di una decisione definitiva.
Ma a quanto pare, il Ministero della Difesa non avrebbe rispettato lo stop imposto dal Parlamento. Secondo le indagini effettuate dalle tre organizzazioni pacifiste, 14 cacciabombardieri americani sarebbero stati comprati di nascosto: 3 sarebbero già stati acquistati, altri 3 ordini sarebbero già stati effettuati e altri 8 ordini sarebbero già pronti in questi giorni. Accuse pesanti per il ministro Mario Mauro, che viene quindi attaccato dai pacifisti per non aver rispettato il volere parlamentare, anzi, di averlo bypassato, e di aver proceduto autonomamente nell'acquisto, nonostante le polemiche. Quantificando in cifre, la Difesa avrebbe già speso 3.4 miliardi di euro senza autorizzazione.
La Difesa ha sempre sostenuto che gli F-35 siano un affare per l'Italia, poiché lo sviluppo, il collaudo e la manutenzione degli aerei creerà circa 10mila posti di lavoro. Una previsione più che ottimistica, non confermata da nessun documento ufficiale e che verrebbe smentita da Finmeccanica, che ha parlato al massimo di 2.500 posti di lavorodurante il periodo di produzione e al massimo 5mila nel post-produzione. Le previsioni diAlenia Aermacchi sono ancora più ristrette: a Cameri (cittadina novarese sede dell'aeroporto militare che sarà utilizzato per lo sviluppo degli F-35) non si creeranno più di 600 posti di lavori fino al 2018. Insomma, che gli F-35 portino tanto lavoro non sarebbe confermato.
Le indagini delle organizzazioni pacifiste, riassunte nel rapporto "F-35, la verità oltre l'opacità", hanno poi finalmente stabilito il costo unitario di ciascun aereo. La ricerca non è stata facile, poiché il Ministero della Difesa non ha mai diffuso cifre a riguardo ma, grazie ai dati americani e ad un po' di matematica, è stato possibile scoprirlo. Nel triennio 2011-2013,l'Italia ha sottoscritto contratti di acquisto pari a 735 milioni di euro, mentre nel triennio 2014-2016 la spesa preventiva sarà di circa 2 miliardi. Il costo unitario è presto detto: 135 milioni di euro per aereo. Per meglio capire la quantità di risorse, il rapporto pacifista scrive: "La nostra stima di costo medio finale per un F-35 si attesta sui 135 milioni di euro. Con questa cifra si potrebbero assumere 5.400 ricercatori per un anno, oppure si potrebbero costruire 405 nuovi asili per 12.500 bambini creando 3.645 nuovi posti di lavoro, o ancora si potrebbero mettere in sicurezza 135 scuole o acquistare 21 treni per pendolari con 12.600 posti a sedere".
Numeri impressionanti per un Paese in difficoltà. Tra l'altro, gli F-35 sono stati anche accusati di presentare problemi molto gravi di efficienza. E' lo stesso Pentagono che tempo fa ha denunciato problemi nei primi collaudi. Problemi del casco di comando, problemi con il software, difficoltà nel decollo, vulnerabilità ai fulmini, robustezza di fusoliera e motori inadeguata. Insomma, gli F-35 sarebbero macchine ancora inefficienti. Vale davvero pagarli 135 milioni di euro cadauno? Il Canada ha già annullato gli ordini e indetto una nuova gara di appalto per l'acquisto. L'Olanda e la Gran Bretagna ne hanno annullati più della metà. E l'Italia cosa farà?
Ancora non sappiamo chi sarà il ministro della Difesa nell'era Renzi. I nomi in ballo sono quelli di Roberta Pinotti, Federica Mogherini e Arturo Parisi. Quando il governo sarà pienamente attivo dovrà affrontare la questione al più presto e decidere se continuare con gli ordini, ridimensionarli o annullarli del tutto. Renzi non ha mai nascosto di essere contrario ad una spesa di questo tipo, specialmente per i problemi appena citati. Vedremo se la vicenda F-35 sarà affrontata o rimandata ancora.

fonte: http://it.ibtimes.com/articles/62856/20140220/difesa-f-35-cacciabombardieri-usa.htm

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