venerdì 24 aprile 2015

ORMONI NELLA CARNE: ATTENZIONE ALLE ETICHETTE

Verso la fine degli anni '50, si è cominciato ad utilizzare farmaci in campo zootecnico, per migliorare le rese negli allevamenti. Questa pratica, negli anni, ha destato molte preoccupazioni per la salute dei consumatori, specie nei bambini, in quanto questi farmaci (principalmente ormoni) si ritrovavano nella carne che poi veniva mangiata.


Essendo interferenti endocrini, queste sostanze sono in grado di provocare effetti tossici, anche a dosi molto basse. Inoltre i bambini, essendo più sensibili, andavano incontro ad alterazioni dell'apparato riproduttore, sia maschile che femminile.

Verso l'inizio degli anni '60, l'Italia reagì energicamente a tale problematica, emanando una serie di normative che vietavano l'uso di ormoni o sostanze ad attività ormonale negli allevamenti di carni destinate al consumo umano.

La presenza, anche residuale, di tali sostanze nella carne è un problema molto serio e non va sottovalutato. Fortunatamente in Italia la questione è ben regolamentata ed è difficilissimo trovare carni che abbiano ormoni o sostanze ad azione simile con valori fuori limite. Perciò è indispensabile affidarsi ad esercizi commerciali autorizzati e in regola con i controlli sanitari. Inoltre è indispensabile leggere sempre le etichette che devono riportare la provenienza delle carni, ossia dove l'animale nasce, viene allevato e macellato. Solo in questo modo siamo sicuri di quello che mangiamo. Se ci si affida anche ai prodotti DOP e IGP, si è doppiamente sicuri in quanto il produttore è obbligato a seguire un preciso disciplinare di produzione.

Nonostante ciò, le frodi in ambito alimentare sono all'ordine del giorno ed è bene prestare molta attenzione, specie sulla provenienza delle carni. Il consiglio che posso dare è quello di affidarsi esclusivamente al mercato italiano, che offre una garanzia di sicurezza.

www.ecoseven.net

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