sabato 11 aprile 2015

E’ iniziata una “GUERRA DELL’ ACQUA”.In Europa L’Onu avverte: già ci stiamo avvelenando!

Guerra dell’acqua è una terminologia usata per descrivere un conflitto tra paesi, stati o gruppi per l’accesso alle risorse idriche.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite riconosce che le controversie per l’acqua sono il risultato di opposti interessi dei consumatori di acqua, pubblica o privata.
Nella storia si sono susseguiti diversi conflitti per l’acqua, anche se raramente tali guerre si sono combattute solo per l’acqua, mentre, l’acqua è stata storicamente una fonte di tensione e un fattore di conflitti che si aprono per altri motivi.

Tuttavia, i conflitti per l’acqua sorgono per diversi motivi, tra cui le controversie territoriali, la lotta per le risorse, e il vantaggio strategico. Questi conflitti si verificano sia per l’acqua dolce che per l’acqua salata, e tra i confini internazionali. Tuttavia, la maggior parte di questi riguardano l’acqua dolce e questo perché le risorse d’acqua dolce sono necessarie, ma limitate, e al centro di controversie derivanti dalla necessità di avere acqua potabile.
Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), 1 europeo su 5 non ha acqua potabile. Ciò vuol dire che 100 milioni di europei soffrono quotidianamente per la mancanza di acqua potabile con le malattie che ne conseguono. Nel 2006, l’OMS aveva così enumerato nello spazio europeo circa 170.000 casi di malattie di origine idrica: diarrea, epatite A, febbre tifoidea … In pratica, pian piano  ci stiamo avvelenando! (http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dell’acqua)
Ciò spiega perché nel gennaio 2007, a Ginevra, i rappresentanti dei paesi europei si sono riuniti per lanciare finalmente il protocollo sull’acqua e la sanità. Anche se l’argomento era rimasto tabù fino a quel momento, questo protocollo è stato il primo che abbia puntato a ridurre il numero di decessi e di malattie legate all’acqua in Europa. Dopo il grido d’allarme dell’OMS, erano tutti coscienti della mancanza di consistenza degli impegni presi due anni prima, cioè nel 2005, per ilsecondo Decennio dell’acqua, per il periodo 2005-2015. Ma questo nuovo protocollo più ambizioso non ha migliorato la vita quotidiana degli europei in materia di disponibilità d’acqua potabile.
Ma del problema legato  Guerra per l’ Acqua, è vivo e sentito… e ne parla HEDELBERTO LOPEZ BLANCH - rebelión.org – sono davvero seri, più di quanto uno possa pensare!
Anche se la notizia è stata passata dai media praticamente in sordina , è comunque importante e allarmante per le sue possibili conseguenze non solo per il continente americano.
Uno studio della NASA ha concluso che il volume totale di acqua nei bacini dei fiumi Sacramento e San Joaquin, nello stato della California, Stati Uniti, è diminuita dal 2014 di 34 milioni di acri-piede (42 000 milioni di metri cubi, il che significa un effetto devastante sulleconomia di quel vasto Stato dell’Unione).
La notizia è apparsa in un articolo del Los Angeles Times, firmato dallo scienziato  Jay Famiglietti del laboratorio Jet Propulsion Laboratory, in cui si afferma che la California sta perdendo dal 2002 l’acqua stoccata e che due terzi di queste perdite derivano dall’utilizzo delle acque sotterranee da parte degli agricoltori che hanno cercato di combattere gli effetti della siccità.
Con grande enfasi, lo scienziato afferma che “la riserva d’acqua dolce in California potrebbe essere finita entro quest’anno”, e che le autorità devono attivare misure restrittive sull’uso dell’acqua immagazzinata in tutti i settori e permettere la formazione di agenzie regionali per la sostenibilità .
Nei calcoli del team guidato da Famiglietti vengono presi in considerazione i volumi che compongono la neve sciolta, le riserve e le acque sotterranee.
Tale problema però, non va pensato come una csa di strema lontananza. Infatti se le riserve continueranno a calare e le stagioni avranno sempre più questi sbalzi assurdi..Il problema si presenterà anche per L’ Italia, già troppo impegnata a combattere altri seri problemi… Certo risolvere anche quello dell’acqua sarebbe l’ennesimo cavillo…Per nulla da sottovalutare!!!!
La notizia porta in primo piano l’evidente interesse che negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno dimostrato ad avere una maggiore presenza nella zona prossima all’acquifero Guarani che si estende dal nord del Brasile fino alla Pampa Argentina. Si stima che abbia 37.000 milioni di metri cubi, e ogni chilometro cubo è pari a 1 miliardo di litri.
Con un estensione di 1,19 milioni di Km quadrati, una superficie maggiore di quelle di Spagna, Francia e Portogallo insieme, è composto da 850.000 chilometri quadrati del Brasile (pari al 9,9% del territorio), 225.000 in Argentina (7,8%) 70.000 chilometri quadrati del Paraguay (17,2%) e 45.000 chilometri quadrati dell’Uruguay, che costituisce il 25,5% della superficie del paese orientale.
Le sue sorgenti potrebbero fornire a tempo indeterminato 360 milioni di persone, mentre la popolazione attuale nella zona della falda acquifera è stimata a 17 milioni.
I leader del Comando dell’Esercito Sud degli Stati Uniti hanno mantenuto una presenza ciclica in quella regione e la Banca Mondiale ha iniziato, dal 2007, a finanziare progetti in Guaraní.
Tale problema però, non va pensato come una csa di strema lontananza. Infatti se le riserve continueranno a calare e le stagioni avranno sempre più questi sbalzi assurdi..Il problema si presenterà anche per L’ Italia, già troppo impegnata a combattere altri seri problemi… Certo risolvere anche quello dell’acqua sarebbe l’ennesimo cavillo…Per nulla da sottovalutare!!!!
Da più di un secolo, i paesi potenti hanno controllato governi docili o iniziato delle guerre per prendere il controllo dei giacimenti petroliferi esistenti in diverse nazioni.
In America Latina, quasi tutti i depositi erano sotto intervento degli Stati Uniti, e in altre regioni sono state avviate violente guerre di saccheggio per impossessarsi di petrolio e gas, come in Iraq, Libia, Siria e Sudan, per citarne alcuni.
Osserviamo questi dati: il 70% del territorio è coperto da acqua salata e solo il 2,5% di acqua potabile. Di questi, il 70% viene impiegato in agricoltura, il 20% nell’industria e il 10% per il consumo umano. L’inquinamento delle acque causa la morte di oltre 5 milioni di persone, soprattutto bambini.
Circa 1 200 milioni di persone non hanno accesso all’acqua e 2 200 milioni vivono in condizioni insalubri. Nel 2050 le Nazioni Unite hanno stimato una popolazione mondiale di 9 miliardi con una domanda maggiore del 60% rispetto all’ attuale, mentre il 85% delle fonti di acqua si trovano dove vi abita il 12%.
Con la recente notizia della NASA riguardante la scarsità d’acqua nel vasto stato americano della California, le nazioni dell’America del sud dovranno stare attente a prevenire nuove minacce sulla falda acquifera Guarani.
FONTI:
 http://www.comedonchisciotte.org/site/index.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dell’acqua

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