lunedì 25 agosto 2014

LA SERBIA SE NE FREGA DELLE SANZIONI: EXPORT-BOOM FORMAGGI E ORTAGGI IN RUSSIA E DIVIETO DI TRANSITO MERCI UE IN SERBIA!

LA SERBIA SE NE FREGA DELLE SANZIONI: EXPORT-BOOM FORMAGGI E ORTAGGI IN RUSSIA E DIVIETO DI TRANSITO MERCI UE IN SERBIA!


LONDRA - Nemesi della storia: l'Unione Europea punita per la propria arrogante imbecillità da una piccola nazione che subì un'aggressione militare proprio dalla Nato con la complicità della Ue. Dopo la Svizzera, infatti, adesso anche la piccola ma fiera Serbia si sta preparando ad aumentare le esportazioni di formaggi in Russia.
E difatti pochi giorni fa il ministro dell'agricoltura serbo ha dichiarato che l'embargo deciso dal governo russo ha dato alla Serbia un'opportunita' unica da sfruttare e questo aumento delle esportazioni iniziera' tra due, massimo tre settimane.

Al momento sono 41 le imprese serbe autorizzate a esportare prodotti agroalimentari in Russia e l'interscambio di prodotti agroalimentari tra i due paesi ammonta a 270 milioni di dollari ma grazie all'embarbo russo si prevede che tale valore possa raddoppiare in pochi mesi e superare il mezzo miliardo di dollari, mentre le imprese serbe stanno facendo di tutto per mantenere le quote di mercato guadagnate in queste settimane.
Se questo non fosse sufficiente, il governo serbo si e' detto disponibile a favorire investimenti da parte di imprese russe nel settore agricolo serbo cosi' da cementare ulteriormente i legami economici tra i due paesi.
Come e' facile immaginare questa e' un'altra mazzata per le imprese agroalimentari italiane visto che le imprese serbe soffieranno loro clienti e profitti e se questo non fosse gia' abbastanza grave il governo serbo ha dichiarato che non permettera' a imprese italiane o europee di aggirare l'embargo russo facendo passare questi prodotti attraverso il suo territorio. E così la giusta vendetta contro i criminali di Bruxelles è completa.
A questo punto arrivati, mentre i produttori svizzeri e serbi festeggiano, quelli italiani piangono dalla disperazione e per questo dobbiamo ringraziare Federica Mogherini e tutti i ministri del governo Renzi.
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra
www.ilnord.it


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