giovedì 26 giugno 2014

Usa: crollo del Pil (-2,9%) e rischio bolla immobiliare (?)

Il mercato immobiliare americano ha ripreso a marciare a passo sostenuto, anche se la Casa Bianca ha dovuto ammettere che «La ripresa dalla Grande Recessione resta incompleta e il presidente, Barack Obama, continuerà a fare il possibile per sostenerla», evidenziando che i dati congiunturali più recenti indicano un’accelerazione.

Gli ultimi dati macro sono positivi: le vendite di case nuove a maggio hanno segnato un aumento del 18,6%, mentre le vendite di case esistenti sono aumentate del 4,9%, il secondo rialzo consecutivo e un dato superiore alle previsioni degli analisti. Anche i costi delle case sono in aumento: l’indice Case-Shiller che misura l’andamento dei prezzi nelle maggiori aree metropolitane si è attestato in aumento superiore al 10% su base annuale e dell’1% circa rispetto al mese precedente. Da segnalare tuttavia che i nuovi cantieri avviati e la richiesta di permessi per costruire, segno dell’andamento futuro del mercato, in maggio si sono attestati in calo, a conferma del fatto che le incertezze non sono del tutto superate.
La storia insegna che bisogna stare sempre in guardia e leggere i segnali: la crisi del 2008 è iniziata proprio dall’esplosione della bolla immobiliare e dal collasso del mercato dei mutui. A questo proposito Fondo monetario internazionale sottolinea che “Anche se la ripresa del mercato immobiliare è uno sviluppo benvenuto, bisogna alzare la guardia contro un altro boom insostenibile. Il real estate è un settore essenziale dell’economia di qualunque Paese e ha implicazioni sistemiche, che vanno analizzate in modo trasversale”, ha detto Min Zhu, vicedirettore generale dell’istituto.
Inoltre, da tenere presenti sono le scelte – estremamente accomodante – della Federal Reserve: i tassi di interesse sono fermi ai minimi storici da dicembre 2008 e sono stati avviati tre round successivi di misure di stimolo all’economia, l’ultimo dei quali ancora in corso e in fase di riduzione (la conclusione del piano di acquisto di bond e titoli è attesa per l’autunno). Questo ha contribuito a tenere anche i tassi sui mutui bassi, incoraggiando dunque gli acquisti. Bisogna dunque vedere cosa succederà una volta che la Fed avrà sospeso il programma di quantitative easing e, soprattutto, quando comincerà ad alzare il costo del denaro, secondo gli esperti attorno alla metà del 2015.
L’acquisto di prime case è poi l’ingrediente fondamentale per un mercato immobiliare realmente in buona salute. Secondo i dati Markit, il mese scorso il numero di persone che hanno comprato un’abitazione per la prima volta è stato pari al 27% delle transazioni totali, un livello molto al di sotto della quota del 40-45% considerato ottimale dagli esperti. Il dato indica le difficoltà nel mettere da parte i soldi per l’anticipo e nell’avere un merito creditizio sufficientemente buono per ottenere un mutuo. Se soprattutto i giovani sono in affanno, lo stesso non si può dire dei pensionati e dei ricchi: il numero di offerte solo in contanti, provenienti più da singoli individui che da investitori tradizionali, secondo i dati di CoreLogic è salito del 40% a livello nazionale.
http://www.signoraggio.it/

Nessun commento:

Posta un commento