giovedì 26 giugno 2014

Allarme dell’Unicef sulla povertà infantile in Spagna

In Spagna, il 27,5% dei bambini vive sotto la soglia di povertà e la percentuale degli abbandoni scolastici ha ormai oltrepassato la soglia del 20%. L’Unicef ​​Spagna  ha lanciato l’allarme circa l’incapacità del Paese di proteggere i suoi bambini e la contestuale, forte riduzione delle risorse destinate ai minori. La direttrice di Unicef Spagan, Marta Arias, in un’intervista rilasciata a Russian Tv, ha rivelato come la piaga della povertà infantile finirà per influenzare negativamente l’intera società spagnola:
“se non si riuscirà ad invertire questa tendenza e se non si potenzieranno gli investimenti nell’infanzia finiremo per trovarci di fronte ad uno scenario indesiderato. Stiamo, infatti, andando incontro ad una società nella quale il numero dei bambini diminuirà costantemente “.
Continua Marta Arias: “più diminuiranno le nascite di bambini, maggiormente andremo incontro ad un Paese più povero e diseguale. Tutto ciò, ovviamente, finirà per avere implicazioni dirette nella vita di quei minori che già soffrono la fame”. Gli investimenti della Spagna nelle politiche di protezione sociale hanno subito una drastica riduzione, meno 14,6% rispetto al 2010, anno in cui le autorità hanno cominciato ad attuare misure austerità. In questo ambito, il Paese iberico spende la metà rispetto alla maggior parte dei paesi dell’Unione europea tuttavia, secondo la Arras, il problema è comune all’Unione intera poiché: “tutti finiamo per essere condizionati da una generazione che ha problemi di apprendimento, povertà ed alimentazione”.
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