venerdì 4 aprile 2014

La vera strategia di Obama in Europa

Stando a Susan Rice, suo consigliere per la sicurezza nazionale, l’obiettivoprincipale della visita del presidente Obama in Europa si è concretato: “nelrispondere all’occupazione russa della Crimea attraverso un rafforzamento dell’unitàdi intenti dell’Europa occidentale”. Macome si realizzerà questo proposito?
Innanzitutto, attraverso il rafforzamento dell’alleanzamilitare Nato, con la realizzazione di uno scudo missilistico, lungo il confinerusso-ucraino, che, è bene ricordarlo, consiste in un’arma offensiva e nondifensiva.

Come ricordato dal segretario generale della Nato:”nel mutevole contesto geopolitico, gli alleati devono rafforzare i loro legamieconomici e militari per rispondere efficacemente all’aggressione militarerussa contro l’Ucraina”. Ciò avverrà non solo attraverso una maggioreintegrazione dei propri apparati di difesa ma anche attraverso un nuovo accordodi libero scambio tra Usa ed europei che, per rivelarsi funzionale al sistemageopolitico occidentale dominato dagli Stati Uniti, riguarderà le forniture dienergia e carburante dagli stati Uniti all’Europa, cercando, ovviamente e per quanto possibile realisticamente, diestromettere Mosca.
Per Obama, la Nato rimarrà essenzialmente “un’alleanzanucleare” e significativamente, la sua visita in Europa è proprio cominciata conil 3 ° Summit sulla sicurezza nucleare. A tal proposito, occorre ricordareche gli Usa dispongono di  circa 8 milatestate nucleari – di cui 2150 pronte per l’uso in qualsiasi momento – a cui siaggiungono le 500 possedute da Francia e Gran Bretagna e che, nel complesso,costituiscono 2.600 testate Nato pronte per l’uso, rispetto alle 1800 dellaRussia.
Riassumendo, gli Usa stanno dispiegando unaduplice strategia che punta, da un lato, a ledere i rapporti tra Europaoccidentale e Russia, divenuta ormai un nemico temibile, grazie alriavvicinamento con la Cina che la ha nuovamente resa capace di incrinare ilmodello unipolare a stelle e strisce sullo scacchiere mondiale. Dall’altro, a sfruttare abilmente lo stato ditensione, surrettiziamente indotto in Europa, per mantenere, attraverso la Nato,il suo ruolo egemonico sugli alleati occidentali.
In questo senso, devono leggersi i tentatividi Obama volti a fare pressioni sugli alleati europei per ridurre le proprie importazionidi gas e petrolio dalla Russia. Un difficile obiettivo, dato che l’Unioneeuropea dipende dalle forniture russe per un terzo del suo fabbisogno energeticocomplessivo: Germania e Italia il 30%, Svezia e Romania  45%, Finlandia e  repubblica Ceca  75% in Polonia e Lituania più 90%.
L’obiettivo degli StatiUniti è quello di bloccare il NorthStream , che trasporta gas russo all’Unione europea attraverso ilMar Baltico, e impedire la realizzazione del South Stream, che procede attraverso il Mar Nero. Questidue gasdotti confinano con l’Ucraina, Paese dal quale attualmente transita lamaggior parte del gas russo, e sono stati costruiti da un consorzio guidato daGazprom con la partecipazione di imprese europee. La stessa Italia ed Eni,con il blocco di South Stream,perderebbero cifre elevatissime. 

Nessun commento:

Posta un commento