martedì 14 gennaio 2014

Fukushima e le verità nascoste: un samurai a difesa della propria dignità

L'allevatore giapponese che ha sfidato il governo salvando le mucche radioattive di Fukushima.
yoshi
-L.M.- La protesta diMasami Yoshizawa contro il governo giapponese che considera colpevole di voler affossare tutte le verità scomode sul disastro nucleare di Fukushima.
Un grande bulldozer, con lo scopo di tenere fuori i funzionari agricoli, sbarra l'ingresso, dietro, un viale disseminato di cartelli di protesta porta al "The Farmland of Hope", la Fattoria per la Speranza.
Dentro il ranch sovraffollato Yoshizawa, 59 anni, la sua una storia è una scelta di protesta nei confronti del governo: "Questi animali sono la testimonianza della follia umana, qui a Fukushima", dichiara: "Il governo vuole ucciderli, perchè vuole cancellare quello che è successo qui, non vuole più pensarci".
Sostiene che sia enorme la differenza tra uccidere gli animali per il cibo e ucciderli perchè, così contaminati, non sono più utili: "Le autorità ordinano di abbattere le mucche, io ho deciso di fare il contrario, le salvo". I capi che rimangono nel ranch sono solo ciò che resta di un settore un tempo fiorente nella zona. Intere mandrie abbandonate morirono di fame nelle settimane dopo il disastro nucleare. Le mucche sopravvissute si sparsero per il territorio alla disperata ricerca di cibo diventando, per il governo, "pericoli per il traffico" tanto da essere definiti “Detriti Pericolosi" nelle circolari del Ministero dell'Agricoltura che ne ordinava il macello, trattati come ogni altro rifiuto radioattivo.

Indignato Yoshizawa ha cominciato a tornare al suo ranch cercando di raggruppare e alimentare le sue bestie, poi ha deciso di rimanere a tempo pieno trasformando la sua fattoria in un rifugio per tutte le mucche abbandonate arrivando a raccogliere circa 360 capi.
Egli descrive con emozione l'orrore provato visitando le fattorie abbandonate dove gli animali erano morti con la testa nelle mangiatoie in cui avevano disperatamente atteso di essere nutriti. Poi trovò in un fienile un vitello appena nato accanto alla madre morta, e in un lampo la decisione era presa: ha raccolto il piccolo che ha chiamato Ichigo (fragola) e da quel momento ha iniziato a raccogliere animali abbandonati.
Essendo illegale vivere nelle zone evacuate Yoshizawa è stato più volte catturato, ma ogni volta è tornato dai sui animali.
"Avevo bisogno di trovare una nuova filosofia di vita" ha dichiatrato:"Mi sono chiesto perchè accettare sempre tutto con mitezza? Ho deciso di diventare la resistenza". Certo la paura per la salute è grande, la sua e quella dei suoi animali che brucano il terreno contaminato,ma la paura maggiore è che il Giappone dimentichi l'orrore del disastro nucleare, preferendo accantonarlo, occupato solo dalla volontà di ripresa rappresentata dalle future olimpiadi del 2020 e, ribadisce,la sua è una protesta umanitaria e politica.
Yoshizawa ha attirato un folto gruppo di sostenitori che lo aiutano per il mangime, ma i detrattori sostengono che si serva degli animali solo per i suoi scopi politici. A coloro che sostengono che l'eccessiva concentrazione di animali è tutt'altro che umanitaria risponde ironicamente: " Sicuramente le mucche vivono molto più a lungo che se fossero state macellate."
Per ora le autorità locali hanno escogitato una soluzione molto giapponese nei con fronti della sfida di Yoshizawa: fanno finta di niente.
I funzionari di Namie dicono di non conoscerlo.
Senza dubbio tesi inverosimile, viste le numerose apparizioni dell'allevatore nei media e visto il suo blog dove dichiara: "Non tutti i giapponesi sono passivi: le mie mucche ed io dimostriamo che c'è ancora una possibilità di cambiamento".
Questo è il blog di Masami Yoshizawa

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