martedì 14 gennaio 2014

Cala il numero delle partite IVA aperte nel 2013 (Franco Svevo)

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Si fa sempre meno impresa in Italia. A confermare quella che non è solo una delle tante lamentele che si sentono parlando con chi la crisi la vive sulla propria pelle, e’ anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha registrato l’apertura di quasi 33.000 partite IVA, nel periodo che va da gennaio a novembre 2013.
Il dato registra, rispetto allo stesso periodo del 2012, un significativo calo dell’8,5%. Frutto della tassazione e dell’enorme burocrazia esistenti nel nostro paese che scoraggiano chiunque abbia la voglia di investire.
A provare ad avviare un’attività imprenditoriale sono stati sopratutto i giovani fino ai 35 anni. La diminuzione più pesante nel numero di nuove aperture lo hanno registrato le persone fisiche (-28%), mentre reggono l’urto le società di capitali (-3.4%). 

Le new entry si sono concentrate sopratutto al Nord (40,7%), seguito dal Sud (36,3%) e dal Centro (23%). Proprio in quest’ultima area e’ stato registrato il dato più pesante sulle nuove aperture di attività imprenditoriali: infatti in Abruzzo e Molise la flessione registrata e’ stata rispettivamente del 51% e del 27%.
Secondo l’Osservatorio del Ministero, il settore che ha fatto registrare il maggior numero di aperture e’ stato il commercio (27%), seguito a ruota da agricoltura ed attività professionali (10%).

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