Italia DI MARCO DELLA LUNA
marcodellaluna.info
E’ ormai evidente che l’Italia non è in crisi contingente ma
in sfacelo strutturale, e che o viene completamente e istituzionalmente
sottomessa e governata dalla Trojka + Berlino, oppure, anche per effetto del
blocco dei cambi intra-eurozona e delle sue conseguenze, porterà a uno scontro
tra paesi euro-forti e paesi euro-deboli, data la crescente contrapposizione
degli interessi e la polarizzazione dell’UE tra blocco centro-settentrionale
(coi suoi satelliti orientali), che ha l’iniziativa politica ormai in esclusiva,
e periferia sempre più povera, de capitalizzata, indebitata.
Credo che i poteri forti (non facciamo i nomi, italiani e
non – sarebbe superfluo…) lavorino da tempo per evitare il secondo scenario e
per realizzare il primo: fare dell’Italia un protettorato, cioè una povera
donna di marciapiede spoliata, sfruttata e pestata dai suoi fratelli forti
europei.
L’Italia ha funzionato per circa 20 anni perché in quel
periodo essa si monetizzava gratis e poteva permettersi spesa e investimenti
pubblici “portanti” dello sviluppo civile e degli investimenti privati, quindi
della domanda interna. Da quando le è stata tolta, con l’appoggio interno di
gente come Andreatta, Ciampi, Prodi, Amato, questa possibilità, essa non
funziona più, sta consumando le scorte e non accenna a riprendersi.
L’Italia non funziona e non può funzionare perché è un paese
multinazionale e nessun paese multinazionale funziona bene (Jugoslavia, URSS,
Sudan, Cipro, Libano, Belgio), ma piuttosto tende a scomporsi (persino il Regno
Unito!) se non è tenuto insieme da emergenze esterne o da un potere
autoritario, magari poggiante sulle catene dell’indebitamento in moneta
“estera” come è l’euro: questo è il progetto del superstato europeo (col
sottoprogetto Eurosistema), esso pure multinazionale, quindi da sempre mal
funzionante – si pensi alla politica agricola comune, che divora circa l’80%
delle risorse, producendo danni e decadenza nei paesi subalterni – e sempre più
costoso, quindi sempre più bisognoso di essere tenuto insieme con la minaccia e
la forza, e sempre più incompatibile con la partecipazione democratica e con il
diritto di scelta (non ci sono alternative, fine delle democrazie nazionali
parlamentari, legiferano e amministrano la Commissione, il Consiglio,
l’Eurogruppo).
Retrospettivamente, è oramai chiarissimo quale è il piano
che è in corso di attuazione dagli anni ‘70:
- abituare l’Italia a una spesa pubblica facile (anche per
tenere unito il Sud al Nord, e per mantenere la pace sociale) e a recuperare
competitività svalutando e rifinanziando il debito pubblico con una banca
centrale controllata dal governo, quindi al servizio del Paese, come era la
Banca d’Italia fino al 1981;
-privatizzare la gestione della Banca d’Italia, renderla
indipendente dallo Stato, poi convertire
il debito in valuta “estera”, sovra indebitare il Paese, mettere il debito sui
mercati speculativi;
- bloccarle il cambio (con l’Euro) per toglierle l’export
(che infatti ora sta riprendendo, ma appena appena, e solo perché tira la
ripresa dei partners commerciali esteri e perché abbiamo tagliato i diritti e i
salari reali dei lavoratori);
-col pretesto di “stabilizzare” contabilmente, precipitarla
nella recessione (stabilizzare un sistema economico è come stabilizzare un
aeroplano, cioè equivale a farlo precipitare): 20 anni di declino, di perdita
di competitività (scesa ai livelli della Grecia, oramai), comportano la fine di
un paese, anzi la sua trasformazione in un protettorato; e se aggiungiamo che
questo Paese non ha un vero statista, nemmeno mezzo, né una classe dirigente e
politica buona ad altro che a occupare poltrone e divorare risorse per
arricchirsi e conservare le poltrone a dispetto del naufragio del paese, è
chiaro che non vi altro da fare che emigrare.
Con la predetta ricetta, applicata da quasi tutta la classe
politica, centrodestra compreso, ma con maggior successo e fedeltà dalle
sinistre, l’Italia è caduta come una pera, costretta a svendere le sue aziende
e a privatizzare il privatizzabile e a cedere ogni potere economico, finanziario,
fiscale, legislativo per non fare default… e, a breve, destinata – non avendo
uomini e strutture per governarla dall’interno – a farsi governare dai suoi
controllanti finanziari esteri… presto arriveranno anche qui, quelli della
Trojka, a macellare il Paese.
Sorgerà un fronte di liberazione e resistenza nazionale? Non
certo da un popolo come questo.
Marco Della Luna
Fonte: http://marcodellaluna.info
Link:
http://marcodellaluna.info/sito/2013/10/01/1440/
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