mercoledì 2 ottobre 2013

L'FMI lancia l'allarme default per l'Italia

By Edoardo Capuano - Posted on 24 settembre 2013

Default ItaliaIl fondo monetario internazionale FMI oggi non fa che confermare l'allarme lanciato da questo sito sul rischio default Italia.
Secondo le nuove stime il debito pubblico italiano continua a salire inesorabilmente, trascinato dalla disoccupazione, quella giovanile è al 40%. Una situazione insostenibile per un paese in piena recessione economica, dove il termometro immobiliare ha già inglobato i valori di una improvvisa svalutazione del debito pubblico italiano.
Secondo il FMI la crescita in Italia è sostenibile, anche se mancano ancora all'appello quelle necessarie riforme strutturali utili per tirare fuori dal guado il paese. Eppure l'economia ribolle, stagna come nel fuoco di una fornace. Il rischio default dell'Italia rischia di contagiare il vecchio continente con ricadute devastanti nel resto del globo. L'Italia la prossima Grecia è soltanto questione di ore.
Allarme Fmi: “Crisi Italia, ricadute mondiali”. Disoccupazione ai massimi dal dopoguerra. I commissari del Fondo hanno pubblicato la relazione finale sullo stato dell'economia italiana, dopo la loro missione. Preoccupa soprattutto la mancanza di lavoro giovanile. La ripresa si vede, ma è ancora modesta. Giudizio positivo sulle misure prese nel 2012. Male giustizia e competitività.
Mps è un pericolo Lo leggo dopo Allarme Fmi: "Crisi Italia, ricadute mondiali". Disoccupazione ai massimi dal dopoguerra TAG fmi, Italia, disoccupazione, Pil, Debito MILANO - Per il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), l'Italia è ben più di un osservato speciale. Perché un peggioramento della crisi economica del Belpaese avrebbe ricadute “marcate” in Europa e nel resto del mondo. “Dato il suo ruolo centrale negli scambi globali e nel sistema finanziario - afferma con toni allarmati l'organismo internazionale - un significativo shock potrebbe generare effetti regionali e globali maggiori di quanto suggerito dall'esposizione diretta”.
Ed ecco, in sintesi, il giudizio espresso dai commissari del Fondo monetario internazionale al termine della loro missione in Italia, dove gli esperti hanno passato in rassegna i dati di bilancio e la situazione economica del Paese, dove pesa soprattutto la mancanza di lavoro e di crescita.

 L'economia italiana, evidenziano, è stata in recessione per quasi due anni, sulla scia di “un drastico calo della domanda interna”, che riflette aspre condizioni del credito, aggiustamenti fiscali e un calo della fiducia. “Una modesta ripresa è attesa a partire alla fine del 2013, sostenuta dalle esportazioni nette”. Il lavoro. In Italia il tasso di disoccupazione “è ai massimi del dopoguerra, al 12%, con la disoccupazione giovanile vicina al 40%”.
È quanto si legge nel rapporto articolo IV del Fondo monetario internazionale, redatto al termine della missione in Italia. Guardando ai numeri, il tasso di disoccupazione dovrebbe crescere dal 10,7% dell'anno scorso al 12,5% nel 2013 e attestarsi al 12,4% l'anno prossimo. Il documento precisa che “l'economia sta mostrando segnali di stabilizzazione, ma la disoccupazione è ancora alta e i trend rimangono bassi”.
Il Fondo ha accolto con favore il pacchetto di misure a favore della crescita e del mercato del lavoro, ma ha sottolineato che “servono ulteriori riforme per dare slancio alla produttività e aumentare il tasso di occupazione, soprattutto tra giovani e donne”. Questo andrebbe fatto anche semplificando i contratti e riducendo le tasse sul lavoro.
Deficit e debito. Il deficit di bilancio nominale dell'Italia è calato al 3% del Pil nel 2012, sulla scia di considerevoli aggiustamenti fiscali, consentendo al Paese di uscire dalla procedura per deficit eccessivo dell'Unione europea, e “secondo le previsioni resterà vicino a quei livelli nel 2013”. In termini strutturali, il bilancio complessivo dovrebbe essere vicino allo zero quest'anno.
Il debito “continua a crescere e, secondo le previsioni supererà il 130% del Pil nel 2013”. Guardando ai numeri, il deficit, dopo essersi attestato al 2,9% del Pil nel 2012, salirà al 3,2% quest'anno, per calare al 2,1% nel 2014. Il debito invece, dal 127% del Pil dell'anno scorso, salirà al 132,3% quest'anno e al 133,1% il prossimo.
Il Fondo monetario internazionale ha comunque accolto con favore i passi compiuti dal governo italiano “per assicurare la sostenibilità fiscale e applicare le riforme strutturali” nonostante un contesto di crescita “difficile”. In questo contesto, è necessario “mantenere il ritmo delle riforme per sostenere una ripresa robusta”, riforme che dovrebbero essere complementari di passi compiuti a livello di Eurozona.
Secondo l'istituto di Washington gli obiettivi fiscali sono “appropriati”. Competitività e Giustizia inadeguata. In assenza di ulteriori riforme strutturali, la crescita di medio termine “resterà bassa”, anche a causa di “una produttività stagnante, di un difficile contesto aziendale e di un settore pubblico indebitato”.
Secondo il Fmi, “l'inefficienza del sistema giudiziario è collegata agli alti costi sostenuti dalle aziende, al ribasso degli investimenti diretti stranieri e alle piccole dimensioni di società e mercati di capitale”. Una produttività debole, fa notare l'istituto di Washington, “ha anche contribuito ad ampliare gradualmente il divario sulla competitività”.
Banche. Gli istituti di credito italiani in uno scenario particolarmente negativo dell'economia del Paese potrebbero avere un fabbisogno di capitale di 6 miliardi al 2015 per rispettare i requisiti patrimoniali minimi previsti da Basilea 3.
Questa la valutazione del Fondo monetario nel rapporto sulla stabilità finanziaria. Il rapporto osserva che il sistema bancario ha retto bene alla crisi finanziaria globale ma è stato “fortemente colpito” dalla crisi del debito sovrano. Nonostante un'economia debole, “i risultati degli stress test suggeriscono che il sistema bancario italiano nel suo complesso è in grado di resistere alle perdite nell'ambito di uno scenario macroeconomico avverso”.
Fonte: corsera.it

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