sabato 28 marzo 2015

Siamo il Paese di mazzette e tangenti.Un Sistema Corrotto basato su truffa alle Grandi Opere!VERGONA

Cos’ è diventata L’Italia di oggi?
La patria della gestione illecita degli appalti ricompresi nelle Grandi opere
E la lista è lunga… dagli appalti relativi alla Tav, allo scandalo Mose,fino ad arrivare ed anche alcuni riguardanti l’ Expo, ma non solo…
Insomma siamo diventati il paese delle mazzette e delle tangenti?  A quanto pare si…
Persino le statistiche ormai, dimostrano che anche il popolo Italiano vede politico corrotti quasi ovunque, attestando la percentuale altissima intorno al 90%… Insomma: fiducia zero! Ma con i fatti che affollano i tg e le testate giornalistiche Nazionali, non c’era da aspettarsi cosa migliore!

Dov’è finito il senso del dovere? Questo sono diventati i nostri politici?
Ormai non si guarda più al bene del paese ma al benessere della “saccoccia”. Certamente non di quella degli Italiani, i quali sono sempre più indignati!
Numerose sono le grandi opere nel mirino delle inchieste: tratte ad Alta velocità come il terzo valico Milano-Genova, il sottoattraversamento AV di Firenze, l’AV Brescia-Verona, o le grandi autostrade come la Orte-Mestre, la Pedemontana Veneta e quella Lombarda, la Cispadana. Ma anche linee metropolitane come la linea C di Roma, e la M4 ed M5 a Milano. Incredibilmente dieci di queste grandi opere avevano lo stesso direttore dei lavori, ora arrestato nell’ambito dell’inchiesta.
E’ arrivato il momenti di dire basta a l’inutilità che rappresentate… Non servono grandi opere, servono strade e trasposti efficienti!
La politica tutta ha l’obbligo di un cambio deciso di passo sul sistema delle grandi opere. Sugli effetti distorsivi della Legge Obiettivo, sulla sterminata lista di opere che si vorrebbe realizzare di nessuna utilità collettiva, sulle deroghe e proroghe che diventano la regola nel sistema degli affidamenti, sulla mancanza di una credibile Politica dei Trasporti sostenibile. BISOGNA DARE LA PRIORITA’ AL ALTRI PROBLEMI, PRIMI TRA QUESTI: ILTRASPORTO PENDOLARE CARENTE E POCO RACCOMANDABILE IN ALCUNE CITTA’… INVESTIMENTI SU RIFACIMENTI DEL TRATTO STRADALE, che in alcune zone è impraticabile… AGEVOLARE LE TARIFFE AUTOSTRADALI INVECE CHE AUMENTARLE ANNO DOPO ANNO…
Ce ne sarebbero di cosa da fare..però a quanto pare ve ne fregate apertamente perchè qui, il vostro guadagno sarebbe pressoché nullo…. Ma esistiamo anche noi ricordatevelo...
Noi che non abbiamo il privilegio di viaggiare su auto blù o elicotteri

Noi ci alziamo la mattina per arrivare in tempo a lavoro.
Noi non possiamo assentarci come fate voi, dissertando l’aula 5 giorni su 7 !
Noi ci prendiamo gli impegni e le responsabilità, portando il lavoro a termine…

E VOI INVECE? Chiacchiaerate molto…e concludete poco!
priorità al trasporto pendolare e nelle città, ma piuttosto si sono privilegiati gli investimenti ad alta intensità di cemento, asfalto e consumo di suolo.
Da notare che una buona parte di grandi opere sono realizzate in concessione senza gara, (vi è solo un obbligo di porre una quota dei lavori a gara sul mercato), come il Mose, le grandi Autostrade private e pubbliche in concessione, l’Alta velocità ferroviaria: ne deriva un sistema bloccato e dei soliti noti, sia sul piano delle imprese che dei referenti politici.
La legge Obiettivo, voluta dal Governo Berlusconi nel 2001, nel corso del tempo è stata anche peggiorata, con la possibilità di realizzare lotti funzionali e poi ancora “lotti costruttivi” tradendo quindi completamente la logica dei “tempi certi e costi certi” per le infrastrutture. E poi le semplificazioni procedurali, la Struttura Tecnica di Missione e le decisioni al Cipe, l’esclusione degli Enti locali, il General Contractor che diviene un soggetto privato impossibile da vigilare, le Valutazioni di Impatto Ambientale addomesticate.
A questo si aggiunga un Codice Appalti del 2006 con un doppio regime tra opere ordinarie e opere strategiche, con continue modifiche normative che rendono ormai impossibile comprendere cosa e come applicare le procedure, rendendo ancora più facile la vita a chi le regole le vuole evadere per i propri interessi privati. Ed in continuità con queste distorsioni è stata anche l’approvazione nel 2014 del Decreto Sblocca Italia, dove con l’articolo 5, il Governo vuole prorogare la scadenza delle concessioni autostradali allungandogli la vita per realizzare le grandi autostrade, nonostante che robuste proroghe siano a suo tempo già state assicurate alle Concessionarie, evitando quindi le gare. Con tanto di aiuti fiscali retroattivi all’ Autostrada Orte-Mestre ed ampie garanzie pubbliche verso i privati, come ben descritto nel testo di denuncia “Rottama Italia. Perché lo Sblocca Italia è una minaccia per la democrazia ed il nostro futuro.” (Altreconomia Edizioni, 2015). E’ necessario abolire la Legge Obiettivo, il suo elenco di opere spesso inutili e insostenibili e di procedure che scavalcano procedure e regole a difesa delle finanze pubbliche e dell’ambiente: bisogna rivedere le norme sulla valutazione di impatto ambientale, permettendo un vero “dibattito pubblico” che consenta una valutazione ponderata e partecipata su cosa serva davvero al territorio, alle città e alla comunità.
È indispensabile eliminare quelle disposizioni contenute nel Decreto “Sblocca Italia” e nell’ ultima Legge di Stabilità che aprono la strada a una nuova ondata di opere di nessuna utilità pubblica ma di esclusiva utilità speculatoria (trivellazioni petrolifere, inceneritori di rifiuti). Un sistema fondato fin troppo sul favoritismi a lobby potenti con la proroga delle concessioni ai “signori delle autostrade”.
E’ urgente riconsiderare le scelte su opere in corsa – dal tunnel per l’alta velocità Torino-Lione, al “terzo valico Milano-Genova, ai progetti di nuove autostrade (Lombardia e Veneto, Orte-Mestre, Autostrada della Maremma) – che a fronte di un costo per la collettività esorbitante, non servono a risolvere i problemi di mobilità dei cittadini/e ed hanno un elevato impatto ambientale.
RIFERIMENTI FONTE: www.sbilanciamoci.info. 

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