martedì 17 marzo 2015

L'ECONOMIST: ''LA GRANDE MAGGIORANZA DEI GIOVANI DELL'EUROZONA E' EUROSCETTICO: DISPREZZA UE E VALUTA UNICA EUROPEA''

L'ECONOMIST: ''LA GRANDE MAGGIORANZA DEI GIOVANI DELL'EUROZONA E' EUROSCETTICO: DISPREZZA UE E VALUTA UNICA EUROPEA''


LONDRA  - Se si pensa a un euroscettico, probabilmente si immagina un uomo di destra di mezza eta' scontroso e xenofobo. In realta', osserva il settimanale britannico "The Economist", non e' affatto cosi'.
Il movimento greco Alba dorata, per esempio, e' forte soprattutto tra gli elettori fra 18 e 24 anni, tra i quali ha pescato l'8,4 per cento dei voti alle ultime elezioni.
Alternativa per la Germania ha consensi specialmente tra gli under trenta.
Nei Paesi Bassi il Partito per la liberta' ha il 35 per cento nelle intenzioni di voto di chi ha meno di 35 anni.

I giovani francesi preferiscono in massa (oltre il 35%) la leader del Fronte nazionale Marine Le Pen al presidente socialista Fran§ois Hollande.
In Italia, più del 20% dell'elettorato della Lega Nord ha meno di 25 anni e oltre il 60% di chi vota o ha intenzione di votare il Movimento 5 Stelle ha meno di 40 anni.
A spingere i giovani, generalmente di vedute piu' aperte, verso questi partiti e' il malessere economico, ma anche il disgusto per le istituzioni Ue, percepite come intrusive, antidemocratiche, e in mano a potenti oligarchie finanziarie che ne condizionano l'attività per i loro interessi: uno per tutti, Juncker, disprezzato da quasi la totalità dell'elettorato giovane euroscettico.
Naturalmente, osserva l'Economist, c'è la recessione e la disoccupazione, che infatti hanno colpito piu' duramente le nuove generazioni, e la disoccupazione viene considerata dai giovani europei come una conseguenza dell'euro, valuta ornai vista come "straniera" da buona parte di loro.
E i dati della disoccupazione nell'eurozona sono devastanti: l'occupazione netta nell'area dell'euro e' diminuita di sei milioni di unita' tra il 2008 e il 2013, per meta' a discapito degli under 25.
Nell'Europa meridionale il tasso di disoccupazione giovanile e' altissimo e coloro che lavorano spesso sono mal pagati e impiegati a tempo parziale.
I giovani sono inclini al malcontento verso le istituzioni consolidate, come l'Unione Europea. Quelli nati dopo il 1980, scrive il settimanale britannico, hanno piu' probabilita' di indentificare l'Ue con lo spreco e la feroce burocrazia. I giovani preferiscono iniziative politiche dal basso e i partiti euroscettici - che i difensori dell'euro definiscono in modo dispregiativo "populisti" - sembrano offrire loro questa possibilita'.
I movimenti euroscettici, in effetti, conclude l'Economist, stanno lavorando molto per conquistare il consenso giovanile, organizzando dibattiti, campi estivi, festival musicali e, naturalmente, costruendo una forte presenza su internet. E sembra ci siano riusciti. I futuri "over 40" dell'eurozona sono oggi per la maggior parte contro la Ue e contro l'euro. 
Redazione Milano
www.ilnord.it

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