sabato 28 marzo 2015

DRAGHI IN PARLAMENTO RACCONTA UNA VALANGA DI BUGIE, LA PIU' CLAMOROSA: ''CON LA LIRA LO SPREAD ERA ALLE STELLE'' (BUFALA)

DRAGHI IN PARLAMENTO RACCONTA UNA VALANGA DI BUGIE, LA PIU' CLAMOROSA: ''CON LA LIRA LO SPREAD ERA ALLE STELLE'' (BUFALA)


Il programma di acquisto di bond dalle banche nazionali europee da parte della Bce andrà avanti regolarmente fino alla fine del programma, a settembre 2016. Questo perché il cosiddetto quantitative easing al momento sta dando i suoi risultati e perché al momento "non ci sono segnali di scarsità di titoli sul mercato, per ora non c'è questa prospettiva, la liquidità sui mercati resta ampia" ha detto Draghi oggi alla Camera dei deputati a Roma. E sul fatto che il QE stia dando i risultati "previsti dalla Bce" molti dei presenti hanno dissentito, visto che la deflazione continua ad aggredire l'Italia e l'eurozona, e il valore dell'euro anzichè diminuire, sembra stia provando a risalire, rispetto il dollaro e l altre valute mondiali.

Ma Draghi ha continuato dicendo che la Bce "l'intenzione di proseguire con questi acquisti fino alla fine di settembre del 2016 o fino a quando l'inflazione non si avvicina durevolmente ai nostri obiettivi".
Draghi ha anche comunicato la sua previsione per l'Italia, rispetto al QE: "L'impatto per l'Italia potrebbe essere di un punto di Pil all'anno", senza per altro spiegare su cosa si fonda tale speranza, se non affermando un'evidente bugia. Infatti, Draghi ha detto che "la congiuntura economica è più favorevole che negli ultimi mesi. Tra i principali motivi ci sono gli effetti positivi del crollo dei prezzi dei prodotto energetici, la politica monetaria espansiva e le riforme strutturali varante in diversi paesi dell'area che cominciano a fare sentire i propri effetti". Evidentemente, per Draghi la debacle della Grecia, il default dell'Ucraina, le sanzioni alla Russia che strangolano l'export europeo, la minaccia reale dell'Isis arrivato alle porte d'Europa, più le sanguinose guerre in corso in Medio Oriente non influirebbero sulla "congiuntura economica". Il che ovviamente è falso.
Draghi ha anche voluto insistere sulle cosiddette riforme strutturali in chiave ultra liberista, ma se n'è ben guardato dal citare la Grecia, dove sono state applicate dal precedente governo Samaras su diktat della troika della quale fa parte proprio la Bce presieduta da Draghi, perchè avrebbe dovuto ammettere che quelle "riforme strutturali" hanno provocato miseria, distruzione del tessuto economico, suicidi di massa, disperazione e finanziariamente - in cambio - non hanno migliorato i conti della Grecia, ma anzi li hanno radicalmente peggiorati, come è noto.
Draghi ha anche voluto insistere sulla riduzione dei debiti pubblici, perché i debiti pubblici "sono strettamente legati al tema delle banche, e molto è stato fatto per indebolire il legame tra banche e Stato, ma si può dire che i Paesi con basso debito pubblico tendono ad avere banche più forti e un sistema creditizio migliore". Peccato che sia stata proprio la Bce a "suggerire" alle banche di riempirsi di titoli di stato, offrendo nel 2012 denaro praticamente gratis - con il sistema LTRO - affinchè l'usassero per comprare titoli di stato ad alto rendimento, esattamente come quelli dei Paesi del sud dell'eurozona. 
Poi Draghi ha lanciato una serie di "avvertimenti" che sembravano rivolti alla Grecia, ma nella sostanza a quei partiti politici italiani fortemente critici verso l'Euro.
Da una parte, ha detto il presidente della Bce, bisogna aiutare i Paesi in difficoltà, perché "il default di uno stato coinvolgerebbe tutti gli altri, un basso potenziale di crescita si riverbera su tutti i Paesi dell'Unione". Dall'altra "rinchiudersi nei confini nazionali non risolverebbe comunque i problemi e la disoccupazione aumenterebbe". E ai 'no-euro' italiani Draghi ha presentato questo dato: "Lo spread di 500 punti base pagato dall'Italia rispetto ai Bund tedeschi nei momenti peggiori della crisi del 2011 e 2012 era esattamente quello che gli italiani hanno pagato per 15 anni in media prima dell'introduzione dell'euro. Credo sia un elemento utile per chi volesse fare paragoni con la moneta unica". 
Draghi mente sapendo di mentire, perchè volutamente scorda di dire che quella forte differenza tra gli interessi dei titoli di stato tedeschi e italiani era assolutamente compensata dalla svalutazione competitiva della lira, e quindi era del tutto ininfluente per ciò che riguardava i prodotti e le merci italiane vendute in Europa, tanto che l'Italia era un temuto concorrente della Germania, mentre non gravava più di tanto sui tItoli di stato italiani perchè per la maggior parte erano acquistati da italiani, e quindi non c'era alcuna possibilità di far agire lo spread come una clava addosso alle nazioni, come invece accade oggi. 
E non bastasse, proprio con l'euro, il debito pubblico è esploso e il valore dei beni - ad esempio gli immobili - ha subito l'iper inflazione. Esempio? Con l'introduzione dell'euro, ciò che valeva 100 milioni di lire, prese il valore di 100.000 euro, e cioè 200 circa milioni di lire. Il cambio era radicalmente errato, ma questo Draghi - che allora siedeva alla Banca d'Italia - si guarda bene dal dirlo. 
Max Parisi
www.ilnord.it


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