venerdì 16 gennaio 2015

Costretti per legge a morire di chemio?


L’articolo “Cassandra, 17enne malata di cancro, costretta a fare la chemio”
http://www.stampalibera.com/?a=28531 pone in evidenza la responsabilità e le difficoltà dei genitori di fronte a scelte terapeutiche non convenzionali per i figli minori.
I biologi molecolari affermano che la medicina futura dovrà basarsi sulla responsabilità delle persone. La responsabilità comporta la possibilità di scelta e questa si basa su informazioni e conoscenza. Come è stato affermato anche durante la giornata nazionale di ricerca sul cancro
http://www.stampalibera.com/?a=28236 la  responsabilità del paziente viene richiesta allorquando i medici intraprendono cure o operazioni chirurgiche pericolose. Si tratta quindi di una loro deresponsabilizzazione.
Ho conosciuto più persone che già trent’anni fa hanno sostenuto lunghe, onerose e solitarie cause penali per non aver vaccinato i loro figli. Uno fra i più noti casi di privazione di patria potestà è stato quello riguardante Olivia Philar, figlia dell’ing. austriaco Helmut Philar diventato, a seguito della guarigione della figlia, il maggior divulgatore in Austria delle scoperte del dr. Ryke Geerd Hamer.
I genitori di Olivia decisero, nel 1995, di sospendere le cure chemioterapiche e radioterapiche praticate da poco alla loro figlia per un cancro renale perchè scioccati
dalle condizioni dei piccoli ricoverati. Dopo poche settimane dalla loro decisione il Tribunale dei Minori, avvertito dal primario dell’ospedale dove era ricoverata Olivia, privò i genitori della patria potestà. Il dr. Hamer, al quale i genitori di Olivia si rivolsero per la loro figlia, consigliò loro di lasciare l’Austria e di recarsi da lui in Spagna ma vennero scoperti dall’Interpol ed arrestati insieme al dr. Hamer. Il tribunale spagnolo rifiutò l’estradizione ma le autorità austriache costrinsero il rientro di Olivia. Il dr. Hamer chiese al console austriaco di garantire la possibilità di scelta terapeutica ma dopo il ritorno in patria, nonostante una dichiarazione scritta , Olivia venne inviata con la forza in ospedale e sottoposta alle stesse cure chemioterapiche e radioterapiche di prima. Il padre Helmut si oppose con ogni mezzo e venne definito psicopatico. Un mandato d’arresto sul territorio austriaco venne spiccato nei confronti del dr. Hamer. Qui il padre di Olivia pubblica il suo diario:
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=search&rurl=translate.google.it&sl=de&u=http://www.olivia-tagebuch.at/medizinische-bilanz.html&usg=ALkJrhhWCBCADaa7cBlUmFUr410cVuePBg

Giova, forse, ripetere che il prof. Umberto Veronesi, nel forum “sportello cancro” del Corriere della Sera, il 23-4-2010 rispose ad un utente che la chemio deve essere sempre più ridotta fino ad essere eliminata. La prestigiosa rivista scientifica “Nature” pubblica il 6 agosto 2012 le stesse affermazioni e così pure l’OMS.
Stupisce che queste dichiarazioni non trovino così ampia diffusione sui media come meriterebbero.
Per aver sconsigliato chemio e radio il dr. Hamer, tanti altri medici e alcuni genitori sono stati perseguiti.
Paola Botta Beltramo

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