martedì 9 dicembre 2014

Proteste in ogni angolo dell′impero. Italia - Forconi, le proteste bloccano il Paese.

Forconi, le proteste bloccano il Paese. Assalite sedi Equitalia a Torino, Milano e Bologna


Da Nord a Sud la protesta dei forconi sta bloccando l'intero Paese. La manifestazione nasce da quel movimento di agricoltori e pastori che nel gennaio dello scorso anno paralizzò la Sicilia e che con il tempo ha avuto l'appoggio di tantissime sigle, molte appartenenti al settore dei trasporti. Ma ad appoggiare la manifestazione sono anche semplici cittadini che chiedono la fine dell'austerità, le dimissioni del governo Letta e un referendum per uscire dalla zona euro, tant'è che a Torino, Milano e Bologna sono state prese d'assalto le sedi di Equitalia.

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Un uomo indossa un giubbotto che riporta il simbolo del Movimento dei Forconi


La situazione più calda si registra proprio a Torino, dove Andrea Zunino, portavoce del coordinamento 9 dicembre, nonché promotore della protesta, ha annunciato che la manifestazione "andrà avanti a oltranza". I dimostranti si sono divisi in cinque gruppi. Uno ha occupato i binari delle stazioni Porta Nuova per 30 minuti, un altro si è diretto alla stazione Porta Susa, un terzo si è recato alla sede di Equitalia, un altro ancora ha raggiunto piazza Castello, dove si trova la sede della Regione Piemonte, contestando il presidente, e un ultimo si è fermato davanti al municipio. Gli scontri con le forze dell'ordine sono avvenuti in piazza Castello, dove alcuni manifestanti, appoggiati da ultras della Juventus e del Torino, hanno lanciato molotov e pietre, e di fronte al municipio. La procura di Torino ha dichiarato che aprirà un'indagine sugli incidenti. E sempre a Torino si sarebbe verificato un momento di distensione tra i dimostranti e le forze dell'ordine quando alcuni agenti si sono tolti i caschi mostrando il volto e appoggiando gli scudi a terra. La folla ha reagito applaudendoli, ma la questura ha subito precisato che le forze dell'ordine si sono tolti i caschi perché "erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l'utilizzo".

Momenti di alta tensione si sono registrati anche a Genova, dove per tre ore e mezza alcuni manifestanti hanno occupato i binari della stazione Genova Brignole, dopo essersi allontanati dal corteo principale.

Rimaniamo al Nord, ma andiamo in Veneto, dove alcune sigle sindacali degli autotrasportatori hanno manifestato in 19 presidi al segno di "l'Italia si ferma". Gli autotrasportatori hanno messo di traverso il loro camion vicino ai caselli autostradali bloccando la circolazione. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza. Lento lo scorrimento a Resana, in provincia di Treviso.

A Roma i manifestanti si sono radunati a Piazzale dei Partigiani esponendo la scritta "9 dicembre, l'Italia si ferma", e su via Tuscolana "all'altezza della sede della Banca d'Italia, simbolo di quell'usura legalizzata che sta strozzando i cittadini, di quella finanza che ha dichiarato guerra ai popoli", come ha dichiarato il Movimento sociale europeo.

Blocchi del traffico e presidi si sono registrati anche a Latina, dove i dimostranti si dicono "pronti a invadere Roma" se mercoledì sarà votata la fiducia al governo.

In Sardegna, gli autotrasportatori hanno manifestato al porto di Cagliari e sulla statale 131 all'altezza di Sardara. Sempre a Cagliari, si è svolto un presidio davanti la sede di Equitalia, mentre a Sassari è sfilata una bara con su scritto "commercianti" con tanto di elenco delle tasse e con la conclusione "tassazione al 68 per cento, assassini del lavoro".

Traffico bloccato sulla tangenziale di Bari tra le uscite di Carrassi e Poggiofranco, mentre a Napoli e provincia continuano i presidi e i volantinaggi con conseguenti rallentamenti del traffico.

Invece, nel luogo dove è nata la protesta, vale a dire in Sicilia, è stata adottata una linea più morbida. A Catania non c'è stato alcun blocco del traffico, ma solo un volantinaggio al casello di San Gregorio dell'autostrada A18 Messina-Catania, mentre a Palermo i manifestanti hanno bloccato il traffico.

"Le proteste in Italia sono legittime e rispettano le leggi. Noi impediremo che vengano violate e faremo valere la forza dello Stato - ha dichiarato il ministro degli interni, Angelino Alfano. - Nel contempo, saremo comprensivi rispetto a proteste che siano dentro i limiti dell'ordine e delle leggi dello Stato".




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Grecia-Nella notte è degenerata in violenze e atti di teppismo la grande manifestazione organizzata ad Atene in memoria di Alexis Grigoropulos, il ragazzo ucciso sei anni fa da un agente, e per solidarietà con un detenuto in sciopero della fame. Quarantatre persone, sospettate di essere coinvolte negli scontri dovranno comparire davanti al giudice. In totale sono state quasi 300 le persone fermate dalla polizia nel corso della protesta sfociata in violenti scontri, i più duri nella capitale greca negli ultimi anni, dai tempi delle manifestazioni anti-austerity.
Ieri sera, dodici poliziotti sono rimasti feriti ieri sera quando la protesta è sfociata nelle violenze a Piazza Syntagma per poi allargarsi ai quartieri limitrofi lasciando sul terreno - ha detto il vice sindaco Giorgos Apostolopoulos alla radio Skai - "danni incalcolabili". Danneggiate pensiline stradali, rotte le vetrine di molti negozi in una nottata che ha visto la polizia - in campo con circa 6 mila genti - intervenire con gas lacrimogeni e idranti.
I manifestanti sono diventati più violenti avvicinandosi alla sede del Parlamento dove la polizia è intervenuta con idranti e gas lacrimogeni. Molti giovani da parte loro scagliavano Molotov e pietre, mandando in frantumi vetrine di negozi e distruggendo infrastrutture a fermate di autobus. Al corteo hanno partecipato circa 5.000 persone secondo la polizia, 10.000 secondo gli organizzatori. Scontri sono avvenuti anche a Salonicco, seconda città della Grecia dove hanno sfilato circa 6.000 giovani. Manifestazioni senza violenze si sono svolte anche in altre località del Paese e a Creta.


Governo ha creato un mostro': 1000.000 protestano contro la violenza della polizia in tutti gli Stati Uniti per la 3a notte (FOTO)



I manifestanti a piedi sulla 34th Street durante una marcia per chokehold vittima morte Eric Garner a New York il 5 dicembre 2014. (Reuters / Andrew Kelly)



TagsScontri , Court , Crimine , Legge , Stati Uniti d'America

Migliaia di persone a New York e in altre città degli Stati Uniti hanno protestato per una terza notte contro l'uso della forza letale da parte della polizia nei confronti delle minoranze, come i pubblici ministeri si sono impegnati a prendere in considerazione le accuse contro di ufficiale l'uccisione di un uomo di colore disarmato il mese scorso.

L'uccisione di 28-year-old Akai Gurley, che fu ucciso nel mese di novembre da un agente di polizia in un vano scala edilizia residenziale pubblica oscurato a Brooklyn, è l'ultimo di una valanga di azioni di polizia mortali in tutto il paese che molti ritengono razzialmente polarizzati.
11 arrestati dopo che i rivoltosi gettare bombe incendiarie contro la polizia di Stoccolma

Un gruppo di almeno 30 manifestanti hanno gettato pietre e bombe incendiarie contro la polizia nella capitale svedese, Stoccolma, e impostare circa 10 auto in fiamme il Sabato. "Un testimone ha visto un grande raduno di individui più giovani che hanno marciato verso il centro di Rågsved, dove la scuola è, "portavoce della polizia ha detto Elisabeth Wernsten Swedish RadioNews." La testimonianza sospetta che i ragazzi stavano per distruggere la scuola in su. "Almeno 11 manifestanti sono stati arrestati dalle autorità." Questo gruppo ha deciso semplicemente di stare insieme a commettere crimine ", ha detto Wernsten." Non c'è alcuna buona ragione per voler attaccare la polizia in questo modo. Nulla ha provocato l'incidente. "

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