mercoledì 17 dicembre 2014

CAPITALI CRIMINALI CRESCONO DEL 9,4% L'ANNO IN TUTTO IL MONDO: LA CINA IN TESTA CON 1.250 MILIARDI DI DOLLARI!

CAPITALI CRIMINALI CRESCONO DEL 9,4% L'ANNO IN TUTTO IL MONDO: LA CINA IN TESTA CON 1.250 MILIARDI DI DOLLARI!


Tra il 2003 e il 2012, il Brasile ha generato 217 miliardi di dollari di denaro illecito (frutto cioe' di crimini, evasione fiscale e corruzione), classificandosi al settimo posto tra i 145 paesi in via di sviluppo che hanno maggiormente esportato capitali illegali.
E' quanto emerge da un report del Global Financial Integrity, un istituto di ricerca con sede a Washington. Il rapporto rileva che, nonostante la crescente consapevolezza in materia, i paesi in via di sviluppo perdono piu' soldi attraverso i flussi finanziari illeciti (Iff) rispetto a quelli che incassano attraverso gli aiuti e gli investimenti esteri diretti.

E questi flussi di denaro sporco continuano a crescere a un ritmo allarmante,+9,4 per cento all'anno. Solo nel 2012, il flusso ha raggiunto un record di 991 mld. Nel complesso, nei nove anni presi in esame, il flusso di denaro illecito e' stato pari a 6.600 mld di dollari. Transazioni illegali includono pratiche come la manipolazione dei prezzi all'importazione e all'esportazione, al fine di evitare di pagare le tasse.
Secondo il rapporto, la Cina e' in anni recenti la prima fonte di denaro illecito: il gigante asiatico ha prodotto 1.250 miliardi di dollari tra il 2003 e il 2012. Russia al secondo posto con 973 mld e Messico al terzo con 514 mld. "Come questo rapporto dimostra, i flussi finanziari illeciti sono il problema economico piu' dannoso che affligge i paesi in via di sviluppo e gli emergenti", ha detto il presidente del Global Financial Integrity, Raymond Baker.
"Piu' preoccupante, tuttavia, e' il fatto che questi flussi stanno crescendo a un ritmo allarmante del 9,4 per cento l'anno, due volte piu' veloce rispetto alla crescita del Pil mondiale", ha continuato Baker.
"E' semplicemente impossibile raggiungere uno sviluppo globale sostenibile a meno che i leader mondiali si impegnino a risolvere il problema. Ecco perche' e' indispensabile che le Nazioni Unite includano un obiettivo specifico il prossimo anno di dimezzare tutti i flussi illeciti entro il 2030". 
Ovviamente, nulla di tutto questo accadrà. La globalizzazione - questi dati devastanti lo dimostrano - ha innanzitutto globalizzato le attività criminali, le cui "industrie" crescono al ritmo del 9% all'anno, più della Cina, giusto per dare l'idea della dimensione.
Il mondo finanziario - nel quale si riversano questi oceani di soldi sporchi - sta diventando sempre più un gigantesco calderone di liquami. E appare risibile che da questi munumentali flussi di denaro siano escluse le banche europee della zona euro, "vigilate" dalla Bce.
Tuttavia, neppure la più piccola notizia al riguardo filtra oltre il muro granitico dell'omertà dei banchieri dell'euro. Ma non c'è da stupirsi, il motto che unisce Draghi ai suoi confratelli ai vertici delle banche europee e mondiali è sempre quello di duemila anni fa: pecunia non olet. 
Max Parisi

www.ilnord.it

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