mercoledì 26 novembre 2014

NEL SILENZIO OMERTOSO DELL'INFORMAZIONE, IL BELGIO SI RIBELLA AI DIKTAT DELLA COMMISSIONE UE: SCIOPERI GENERALI A CATENA

NEL SILENZIO OMERTOSO DELL'INFORMAZIONE, IL BELGIO SI RIBELLA AI DIKTAT DELLA COMMISSIONE UE: SCIOPERI GENERALI A CATENA


BRUXELLES - Il Belgio ha inaugurato ieri una specie di calendario dell'Avvento molto particolare: ogni lunedi' fino a Natale una parte del paese entrera' a turno in sciopero contro le riforme economiche e finanziarie del nuovo governo.
ieri quattro regioni (Hainaut, Luxembourg, Limbourg e Anversa) si sono fermate, Il grande porto fiammingo di Anversa era praticamente paralizzato e lo sciopero e' stato molto seguito anche nelle citta' vallone di Mons e Charleroi; ma tutto il paese ne ha sofferto, particolarmente la rete ferroviaria nazionale.

Il picco della contestazione e' previsto per il 15 dicembre con uno sciopero generale nazionale che fara' seguito a quello che il 6 novembre ha visto 100 mila persone manifestare nella capitale Bruxelles.
"Si tratta di una mobilitazione di ampiezza inedita, come non si vedeva da una decina d'anni" ha affermato Pierre Vercauteren, politologo all'Universita' cattolica di Lovanio: un test sociale per il nuovo governo, che ha una colorazione assai liberale (tre su quattro dei partiti della coalizione si ispirano ai principi liberali).
Tanto piu' che l'esecutivo si trova tra il martello della contestazione sociale e l'incudine della Commissione europea: che venerdi' dovrebbe inserire il Belgio nella lista dei paesi, che comprende anche la Francia e l'Italia, a cui accordera' solo qualche mese di respiro per rispettare gli impegni presi in materia di conti pubblici.
Il Belgio non e' minacciato di sanzioni finanziarie, perche' e' uscito dalla procedura per deficit eccessivo avendolo portato appena al di sotto della fatidica barra del 3 per cento; ma si e' impegnato a ridurre il suo debito pubblico, che secondo la Commissione invece rischia di salire dal 104,5 per cento del Pil del 2013 al 107,8 nel 2016.
Resta il fatto - solo qualche anno fa inconcepibile - che il Belgio, il cuore del potere della Ue, si stia ribellando ai diktat della stess UE! La frana contro le follie della Commissione europea e degli oligarchi delle caste burocratiche di Bruxelles ha raggiunto il cuore dell'impero del male, per usare un'espressione cara a Reagan.
La Ue durerà molto poco. Ormai ha la ribellione in casa, tra i suoi palazzi a Bruxelles.
max parisi
www.ilnord.it

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