mercoledì 19 novembre 2014

LA REGINA DELLE BUFALE: ''300 MILIARDI DELLA UE DA INVESTIRE PER LO SVILUPPO'' SONO 30, 270 DOVREBBERO METTERLI I PRIVATI!

LA REGINA DELLE BUFALE: ''300 MILIARDI DELLA UE DA INVESTIRE PER LO SVILUPPO'' SONO 30, 270 DOVREBBERO METTERLI I PRIVATI!


BRUXELLES - Ora si inizia a capire perché il premier non eletto italiano si sia così tanto innamorato di Junker al punto di averlo preferito al candidato del PSE Shultz , quindi suo, per lo scranno di presidente della commissione ue.
I due, infatti, presentano affinità non indifferenti: in primis la passione per gli annunci trionfalistici cui segue immancabilmente il nulla sotto vuoto spinto.

E così, mentre l’ex sindaco di Firenze annunciava una finanziaria senza aumenti di tasse, salvo scoprire aumenti di iva e benzina da far tremare le vene (semplicemente spalmate nel corso degli anni), il suo degno compare di gelati Junker partiva lancia in resta contro l’evasione fiscale, salvo “dimenticarsi” di essere stato il padre delle più grandi elusioni fiscali della storia, grazie agli accordi fatti con le principali multinazionali mondiali quando era presidente del Lussemburgo.
Non contento di tutto questo, che in ogni paese democratico e civile gli sarebbe già costata la poltrona, si è lanciato nell’annuncio epocale: fine delle sofferenze per tutti gli europei. No, non ha ideato lo sterminio di massa (a quello ci sta già pensando la troika ue-bce-fmi, chiedere ai greci per conferma), ma uno stanziamento di ben 300 miliardi di euro per far ripartire l’economia.
Bene, bravo bis: finalmente una netta inversione di marcia rispetto ai diktat di Berlino. 
Peccato che, come ben documentano l’agenzia Reuters ed il Financial Times,  si tratti di una colossale bufala.
Difatti, secondo quanto riportato dalle due testate, la ue sta pensando di arrivare a stanziare 30 miliardi di euro, che sarebbero ottenuti tramite la riallocazione delle risorse  esistenti, ovvero il gioco delle tre carte in cui tolgo da una parte per mettere da un’altra,  e tramite l’emissione di strumenti finanziari derivati tramite la BEI, banca europea degli investimenti.
Quindi, al momento, siamo ancora a zero stanziamenti, perché i fantomatici 30 miliardi sarebbero o tolti a progetti già esistenti (politica agraria, ad esempio) o pura carta straccia.
Ammesso comunque che si arrivi a “generare” questi 30 miliardi, i rimanenti 270 da dove arriverebbero?
Qui sta l’autentico capolavoro di Junker e soci: grazie a questa prodigiosa iniezione di fiducia, i privati aumenterebbero i loro investimenti, colti da improvvisi raptus di ottimismo, arrivando a moltiplicare per 10 i fondi iniziali della ue! Quindi gli investimenti della ue sarebbero in realtà... investimenti  spontanei dei cittadini!
Insomma, per dirla con il mitico conte Mascetti di Amici Miei: un’autentica spercazzola prematurata con antani come piovesse.
Abbiamo volutamente fatto una battuta, perché di fronte ad una così colossale presa in giro dei cittadini europei, non resta altro che intingere la penna nel curaro e usare l’arma che da sempre il potere teme di più: l’ironia.
Vi rendete conto? I famosi 300 miliardi di investimenti, nella migliore delle ipotesi, sarebbero 30, ovvero il 90% in meno.
Da notare che già Barroso tentò una strada simile, limitandosi ad un moltiplicatore 5, ovvero la metà di quello usato da Junker e fu comunque un disastro.
Cosa significa tutto ciò? Semplice: altri anni di recessione, alta disoccupazione, tagli a sanità, scuola e sicurezza, tutto nel nome dell’ortodossia all’euro ed all’austerità made in Berlino. E qui risuonano tristemente profetiche le parole di Giulio Andretti: “amo talmente la Germania da volerne due”.
Quando, fra un centinaio d’anni, gli storici analizzeranno la nascita e soprattutto la morte della ue e dell’euro , si chiederanno come sia stato possibile che un progetto così assurdo, sconclusionato, palesemente fallimentare fin dal suo embrione, sia stato portato avanti con così tanta arroganza e protervia da un’oligarchia di tecnocrati priva di qualsivoglia capacità pratica, imbevuta di teorie economiche altrettanto inconcludenti, il cui unico risultato sarà stato quello di privare un paio di generazioni di europei del proprio futuro.
Il futuro dei trentenni e, se mai ne avranno, dei loro figli.
Di questo dovranno rispondere, davanti al tribunale della storia, infinitamente più obiettivo e severo di quelli umani, i tecnocrati della ue ed i politicanti dei vari stati che si sono succeduti al  potere nell’ultimo trentennio che hanno supinamente accettato i loro diktat.
Luca Campolongo
consulenza@sosimprese.info
www.sosimprese.info
www.ilnord.it

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