domenica 5 ottobre 2014

RENZI DOVE SONO FINITI I 3,5 MILIARDI DI EURO SEQUESTRATI ALLA MAFIA DALLO STATO ITALIANO?


di Gianni Lannes

Per fortuna siamo in grado di leggere il bilancio della seconda repubblica delle banane e di scovare alcune anomalie. Vediamo se chi è in sella (ancora per poco) per conto terzi, ovvero interessi smaccatamente stranieri, è in grado di fornire una spiegazione plausibile. Ne dubito. Comunque, ecco i fatti.

Altro che la miseria spicciola di 80 euro in busta paga. Pur essendo una società incostituzionale Equitalia (ramo giustizia) gestisce l'ingente patrimonio e il denaro sottratto alle organizzazioni criminali.



Mister Matteo Renzi, primo ministro a fine corsa, a quanto ammontano le risorse presenti nel FUG (Fondo Unico Giustizia) e quelle effettivamente messe a disposizione, per l'anno 2014, dai Ministeri dell'interno e della giustizia e dal bilancio dello Stato? Presidente del consiglio pro tempore, quali sono i vincoli che impediscono la piena fruizione di tali risorse per il bene comune della collettività, e in parte per erogarle alle forze dell'ordine che a momenti non hanno neanche il carburante per pattugliare le strade?

Per la cronaca ufficiale: più di 10 milioni di persone in Italia sopravvivono al di sotto della soglia di povertà materiale (fonte Istat, e Caritas). E andrà sempre peggio, perché questa è la programmazione imposta dall'estero ai sudditi del Belpaese.

Lei Renzi, pur non essendo stato eletto da cittadine e cittadini, bensì imposto da un capo dello Stato abusivo ed illegittimo poiché nominato da parlamentari eletti con una legge incostituzionale (sentenza Corte costituzionale numero 1/2014) ha il dovere costituzionale di rendere conto al "popolo sovrano" della gravissima situazione in cui versa l'Italia a causa di una politica di serie zeta, invece di mandare in onda fanfaronate e propaganda di infimo livello pubblicitario. Invece di tassare e tartassare continuamente lavoratori, precari, disoccupati e pensionati perché il governicchio tricolore non usa questi 3, 5 miliardi di euro per dare una mano agli italiani? Chi detiene effettivamente questi capitali e a quale titolo? Per caso tali quattrini sono oggetto di sedicenti investimenti e speculazioni finanziarie, oppure sono accantonati presso qualche banca "amica"? E in tale caso qual è l' eventuale istituto di credito che introita profitti stellari da tali cospicui depositi? Alla fine, chi controlla i controllori? 

Il decreto-legge 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 133 del 2008, ha definito, all'articolo 61, comma 23, un fondo unico dove confluiscono "Le somme di denaro sequestrate
nell'ambito di procedimenti penali o per l'applicazione di misure di prevenzione di cui alla legge 31
maggio 1965, numero 575, e successive modificazioni, o di irrogazione di sanzioni amministrative (...)
altresì i proventi derivanti dai beni confiscati nell'ambito di procedimenti penali, amministrativi o
per l'applicazione di misure di prevenzione di cui alla legge 31 maggio 1965, n. 575, e successive
modificazioni, nonché alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successive modificazioni, o di
irrogazione di sanzioni amministrative, anche di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, e
successive modificazioni".

Il decreto-legge 143 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 181 del 2008, e
successive modifiche ed integrazioni, ha poi perfezionato l'assegnazione del fondo unico giustizia
(FUG) a Equitalia giustizia SpA, senza oneri né obblighi giuridici per la finanza pubblica.
In riferimento alla gestione del FUG, il decreto-legge 143 del 2008 prevede, all'articolo 2, comma 7,
che tali risorse siano riassegnate "a) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero dell'interno
per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico, fatta salva l'alimentazione del Fondo
di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive di cui all'articolo 18, comma 1, lettera c), della
legge 23 febbraio 1999, n. 44, e del Fondo di rotazione per la solidarietà delle vittime dei reati di
tipo mafioso di cui all'articolo 1 della legge 22 dicembre 1999, n. 512; b) in misura non inferiore ad
un terzo, al Ministero della giustizia per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici
giudiziari e degli altri servizi istituzionali; c) all'entrata del bilancio dello Stato".

Dal 2008 ad oggi nel fondo sono pertanto confluiti tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata, il
cui ammontare patrimoniale si attesta, secondo il rapporto annuale di Equitalia giustizia diramato il
30 giugno 2014, sui 3,5 miliardi di euro. Un cifra che, nell'attuale contesto di restrizione economica e
"razionalizzazione" della spesa pubblica, che condiziona su molti versanti l'operatività dello Stato, consentirebbe un notevole incremento delle possibilità di intervento sotto una molteplicità di aspetti, risanando le scuole per esempio.

Un'attenta gestione del FUG consentirebbe la realizzazione di interventi di notevole potenziamento
di comparti ad oggi fortemente gravati, come il comparto sicurezza e gli uffici giudiziari, nonché di
intervenire su versanti caratterizzati da notevole criticità, come la gestione delle opere di bonifica
ambientale in mezza Penisola, in particolare in Sardegna, e molto altro.  A fronte di una tale disponibilità di risorse, che richiederebbe una gestione attenta e lungimirante, ma allo stesso tempo fattiva e proficua, risultano all'interrogante clamorose criticità in merito alla gestione del fondo la cui effettiva utilizzazione, secondo fonti di stampa nazionale, sarebbe limitata al solo 10 per cento delle risorse.

La criticità risulta tanto più grave, giacché la drastica contrizione delle risorse del fondo effettivamente
fruite e fruibili dai Ministeri interessati, nonché dal bilancio dello Stato, sarebbe dovuta a vincoli
imposti dal Ministero dell'economia e delle finanze, le cui dinamiche restano oscure.

https://www.equitaliagiustizia.it/equitalia/export/sites/giustizia/.content/it.gov.equitalia.giustizia/it_2013/Dati-e-informazioni-sul-Fondo-Unico-Giustizia.pdf

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