domenica 5 ottobre 2014

PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA: ''VENGONO MENO LE RAGIONI DELLO STARE INSIEME NELLA UE. FACCIAMO FATICA A ESSERE EUROPEISTI''

PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA: ''VENGONO MENO LE RAGIONI DELLO STARE INSIEME NELLA UE. FACCIAMO FATICA A ESSERE EUROPEISTI''


"Se i forti non ascoltano le ragioni dei deboli vengono meno le ragioni per stare insieme. Siamo sinceri: oggi facciamo fatica a sentirci europei". Parole fulminanti pronunciate da una figura d'eccezione: il Presidente di Confindustria.
Giorgio Squinzi, concludendo XIV Forum di Piccola Industria a Napoli, riferendosi all'attuale configurazione politica dell'Unione Europea, la definisce "con una certa benevolenza, ibrida". E, secondo Squinzi "impedisce di adottare politiche economiche corrette per la gestione della crisi".
"Anche un e
uropeista come me - continua Squinzi - comincia a covare dubbi, non sull'Europa, ma su come e' stata costruita la casa europea finora. Pensiamo solo alla fiscalita', che non essendo omogenea nel continente divide e rende le regioni concorrenti tra loro. Oggi abbiamo l'euro, e poco altro. Troppo poco". 
"La corda del cieco e ostinato rigore e' stata tirata troppo a lungo e cosi' dall'Europa della convergenza si rischia di cadere in quella delle decisioni unilaterali", ha aggiunto Squinzi. E "la scelta francese apre un potenziale conflitto non solo con i rigoristi, ma anche con i Paesi che hanno dovuto bere l'amara medicina del rigore o del commissariamento" ha concluso.
Certamente fa impressione osservare che il Presidente di Confindustria - il cui pensiero riassume il sentire comune degli industriali italiani - schierarsi dalla parte, ormai per altro maggioritaria, secondo recenti sondaggi, di chi in Italia critica apertamente l'Unione Europea e la dannosissima valuta unica.
Squinzi con queste affermazioni pubbliche di oggi a Napoli manda un messaggio diretto e preciso alla Ue: la Confindustria si è stufata, siamo pronti a rompere il rapporto di fiducia con Bruxelles.
Straordinaria svolta "leghista", signor Squinzi. Complimenti.
Max Parisi
www.ilnord.it


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