lunedì 20 ottobre 2014

La paura: una possente arma nelle mani dei manipolatori dell’opinione pubblica


di Luciano Lago
Se facciamo caso a quale sia il motivo più ricorrente che viene diffuso in forma massiccia dai media in questo periodo, dietro le varie notizie di ordine internazionale nello scenario mondiale, ebbene questo è da individuare sicuramente nell’elemento paura.
La paura, quella che inizia con una forte preoccupazione che si inietta nell’opinione pubblica, che poi va rapidamente  in crescita  ed in certi casi si tramuta in panico, è il fattore più importante da utilizzare nella manipolazione dell’opinione pubblica di massa.

Questa paura deriva dal modo con cui vengono comunicate certe notizie: l’epidemia da virus Ebola che si diffonde dall’Africa in Europa e negli Stati Uniti,  il terrorismo sanguinario della formazione dello Stato Islamico (l’ISIS) che decapita gli ostaggi occidentali in diretta televisiva con effetti di sceneggiatura quasi hollywoodiana,  le minacce di portare gli attacchi terroristici nelle città europee, su Londra, su Parigi, su Roma, tutte notizie che tendono a creare una psicosi nella gente comune che viene influenzata dai notiziari delle TV e dalla lettura dei giornali (vedi: Ebola un super virus nato nei laboratori americani).
Qualche anno addietro ci fu la paura per l’epidemia di febbre aviaria che proveniva dall’oriente, che costrinse all’abbattimento di migliaia di polli, in precedenza quella della carne bovina (la “mucca pazza”) che creò la psicosi sul consumo della carne. Poi più nulla.
Non si può non pensare che alcune di queste campagne siano mirate effettivamente a creare psicosi e panico anche al fine di misurare le reazioni del pubblico che viene invitato ad affidarsi alle istruzioni date dalle “autorità”.
L’autorità può suggerire di non consumare determinati cibi per cautelarsi dal pericolo o di prendere determinate precauzioni, la stessa autorità può suggerire determinati comportamenti per tutelarsi dal pericolo del terrorismo o meglio può giustificare delle misure di forte limitazione delle libertà personali quando si tratti di prevenire ed isolare i terroristi. Esattamente quanto accaduto negli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 Settembre ed a seguito di questi anche in Europa dopo gli attacchi a Londra ed a Madrid.
Possiamo scommettere che il giorno in cui l’autorità volesse suggerire ai cittadini di sottoporsi  ad un vaccino, per prevenire una epidemia, dietro una apposita campagna lanciata dai media, quasi tutti accorrerebbero in massa e l’autorità potrebbe anche decidere che, nella sotto forma del vaccino, ci sia la infiltrazione sottocutanea di un microchip nascosto per una forma di controllo di massa. Chi potrebbe escluderlo?
Se andiamo a studiare alcuni degli episodi avvenuti nel recente passato, come ad esempio gli attacchi fatti negli Stati Uniti con l’Antrax, nel 2001, dovuti sembra ai terroristi, attacchi sembravano produrre conseguenze fatali per le persone esposte, episodi che crearono una forte psicosi di massa, gli stessi che  successivamente sono del tutto scomparsi senza alcuna spiegazione, possiamo anche pensare che in realtà si sia trattato di test a cui sottoporre l’opinione pubblica e vederne le reazioni.
Se analizziamo approfonditamente come sia nato tutto il fenomeno del terrorismo islamico possiamo rilevare come dietro questo ci sia, al di fuori di ogni dubbio, la mano dell’intelligence USA, dai tempi dell’Afghanistan quando i mujaidin  islamici venivano armati e riforniti dalla CIA che li utilizzò per combattere contro i sovietici, fino ai giorni nostri con l’ISIS, creato inizialmente, assieme ad altri gruppi islamisti, per combattere in Siria contro il regime di al-Assad, avverso agli interessi americani, armato ed equipaggiato dagli USA e dai suoi alleati come Arabia Saudita, Qatar, Turchia e successivamente riversatosi in Iraq per destabilizzare quel paese e permettere un nuovo intervento occidentale.
Un fatto accertato che si siano utilizzate grandi campagne mediatiche, dall’11 Settembre in poi, per convincere  l’opinione pubblica occidentale e mondiale che il terrorismo islamista era il male assoluto, con l’Osanna Bin Laden, assurto a simbolo del demonio inafferrabile e grande minaccia per la società, un demonio che periodicamente deve esserci per alimentare la psicosi.
Una campagna certo molto contraddittoria rispetto al comportamento  cinico e spregiudicato di Washington che ha poi utilizzato il terrorismo islamico per i sui fini geopolitici quando gli è convenuto farlo, dalla Libia alla Siria. Vedi le ammissioni fatte dalla stessa Hiilary Clinton (vedi: L’Isil è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano).
Lo stesso Bin Laden, il demonio per l’opinione pubblica USA, che fu poi individuato in Pakistan, circondato ed assediato da un possente spiegamento di forze USA, secondo il racconto ufficiale, immobilizzato e ferito, dai reparti speciali, portato su una portaerei nell’Oceano Indiano e successivamente eliminato in forma riservata, gettandone il corpo in mare, così ci hanno raccontato gli specialisti del Pentagono. Quanto risulta credibile questa versione? Molte fonti ben informate  sostengono che in realtà, Bin Laden, malato da tempo, fosse già morto da diversi anni. Tutti hanno però creduto a questa incredibile messa in scena hollywoodiana, guai ad esprimere dubbi in proposito.
La domanda che dobbiamo porci è:  perché  si vuole a tutti i costi  creare la psicosi? C’è sempre un motivo recondito dietro queste campagne di manipolazione che può essere quello di giustificare volta per volta un intervento militare o un rovesciamento di un governo, una limitazione delle libertà individuali ed una azione di destabilizzazione.
In altri casi questa psicosi può  risultare utile e funzionale  per il lancio sul mercato mondiale di una serie di medicinali o di un vaccino prodotto dal complesso dell’industria farmaceutica (“the Big Farma”) sempre più collegata con gli interessi della elite finanziaria dominante. Sarà un caso che sia nata improvvisamente la pandemia di Ebola e che si stia alimentando la psicosi sul possibile contagio?
Se andiamo a verificare a chi facciano capo i grandi media (megamedia) che sono in grado di lanciare campagne ed alimentare psicosi di massa, vediamo  subito che questi fanno capo ai grandi gruppi economici ed alle oligarchie di potere che sono quelle prevalenti negli USA come in Europa. Il potere di “persuasione” e di manipolazione esercitato dalla macchina dei media è assoluto come mai accaduto nella Storia dell’umanità.
La grande crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando ha creato essa stessa una situazione di psicosi e di panico negli investitori e nei risparmiatori ed ha avuto effetti sulla vita di milioni di persone, provocando cambiamenti nella distribuzione della ricchezza, con sempre maggiori diseguaglianze, giustificando tagli ai servizi sociale ed alle pensioni, riduzione dei  salari nella psicosi di perdere l’impiego.
Alla fine anche questa  crisi è stata provocata dalla finanziarizzazione dell’economia e dalle manovre speculative della elite finanziaria di banchieri che hanno fatto crollare in poche ore gli asset  finanziari di paesi ed i livelli di cambio valutari di alcune monete. Le vere cause di questa crisi avvenuta dal 2008 non sono mai state ben indagate e sicuramente è stato l’intervento dei governi come quello di Washington e di Londra che ha salvato molte grandi banche dalla bancarotta mediante denaro pubblico. Qualcuno forse ha mai pagato per aver provocato questa crisi?  Le grandi istituzioni finanziarie come il FMI e la Banca Mondiale, da chi sono controllate?  Qualcuno ha mai verificato quale sia il ruolo svolto dalle grandi banche d’affari come Goldman Sachs o JP Morgan  nella manipolazione dei mercati?
Una cosa è certa: soltanto nei momenti di crisi (come quello che stiamo vivendo) si possono attuare quelle riforme economiche e sociali che altrimenti non sarebbe possibile attuare e queste si giustificano con la necessità di “adeguarsi ai mercati”, di eliminare gli sprechi, ridurre il debito.
Sarà quindi come dicono ma dietro queste manovre c’è sempre una minoranza di affaristi, banchieri, finanzieri che traggono vantaggio economico e lucrano sugli interessi del debito e sulle condizioni di sfruttamento del lavoro umano. Si potrebbe fare caso a come sia enormemente aumentato l’indebitamento degli Stati  nel mondo e come questo produca benefici e profitti ad un ristretto numero di grandi banche d’affari internazionali. Sarà forse una “strana coincidenza”?
Alla fine sappiamo per certo che esiste una un ristrettissimo numero di banche e di multinazionali, che mediante incroci  azionari, detengono il 40% circa del sistema economico mondiale, come è stato provato da una ricerca di alcuni studiosi dell’Università di Zurigo. (Vedi: una super entità controlla l’intera economia)
Qualcuno potrebbe ancora dubitare che le crisi e le psicosi di massa non siano utili e non producano benefici per l’elite finanziaria che domina il sistema economico degli Stati?
La paura, la psicosi di massa, in definitiva, sono una grande arma nelle mani dei manipolatori dell’opinione pubblica, fanno  sembrare reali le false apparenze quando queste servono agli obiettivi della elite dominante.

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