venerdì 24 ottobre 2014

Canada, ministro degli Esteri ipotizza legame fra l’attacco al Parlamento e guerra all’Isis

Ottawa – Mercoledì un terrorista, dopo aver attaccato ed ucciso una sentinella presso il memoriale militare nella tranquilla Ottawa, ha aperto il fuoco nella sede parlamentare, dove è stato a sua volta ucciso. Non era mai avvenuto un episodio simile in tutta la storia contemporanea del Paese delle grandi foreste.

Il Canada ha appena iniziato ad uscire dallo stato di torpore quando sono emersi dei particolari shoccanti. Entrambi i radicali erano canadesi originari. Sia Michelle Zehaf-Bibo, 32 anni, che ha aperto il fuoco ad Ottawa, sia il suo compaesano Martin Couture-Rouleau, 25 anni, studiavano e lavoravano in Canada.
Il ministro degli Esteri canadese John Baird, parlando al telefono con il segretario di Stato Usa John Kerry, ha detto che puo’ esserci un legame tra le sparatorie di ieri a Ottawa e la partecipazione del Canada alla campagna aerea guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato islamico.
“Il mio messaggio è: Questo è perché siamo con voi, questo rende solo la nostra determinazione più forte”, ha scritto Baird su Twitter a proposito della conversazione con Kerry. Proprio martedì il Canada aveva inviato in Medioriente otto caccia bombardieri per unirsi nella coalizione che combatte contro l’Isis.
I media occidentali scrivono che lo Stato islamico avrebbe invitato i suoi sostenitori a compiere attacchi contro i Paesi occidentali, compreso il Canada, che stanno partecipando alla coalizione internazionale anti Isis guidata dagli Stati Uniti.
Si prevedeva che sarebbe potuto accadere, vista la diffusione del fanatismo islamico radicale fra i giovani delle comunità islamiche nei paesi occidentali e fra i nuovi “convertiti” alla jihad. Nei paesi europei i servizi di intelligence calcolano che ci siano almeno 5.000 europei che combattono nelle milizie dei terroristi che operano in Siria ed in Iraq. Tuttavia si erano sottovalutati i rischi di questo fenomeno e si era trascurato il fatto che proprio alcuni paesi europei, come Francia e Gran Bretagna (assieme agli Stati Uniti) avevano contribuito ad armare ed addestrare questi gruppi che risultavano utili per rovesciare il regime di Al Assad in Siria.
Di questa complicità dei paesi occidentali esistono una quantità di prove e documenti presi anche dai campi di addestramento creati per l’occasione in Giordania ed in Turchia. Si sapeva e si sa che paesi come l’Arabia Saudita ed il Qatar, assieme alla Turchia, hanno sostenuto ed appoggiato questi gruppi che operavano in Siria da cui è nato poi l’ISIS, tuttavia i governi occidentali ed i media hanno occultato il fenomeno ed hanno finto di vedere “ribellioni democratiche” dove c’era invece un esercito di mercenari di provenienza da più di 80 paesi, fomentato dall’estero.
L’Occidente rischia di dover raccogliere presto la cattiva semina fatta di alimentazione dell’odio e del fanatismo settario che ha contribuito ad alimentare in Medio Oriente per i propri  interessi.

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