martedì 28 ottobre 2014

Calato un silenzio angosciante sulla morte di Serena Shim


Serena Shim
Suona ben triste e assordante il silenzio dei mass media occidentali, in particolare statunitensi, riguardo al misterioso sinistro stradale occorso a Serena Shim che le è costato la vita. La giovane giornalista americana di origine libanese è morta domenica scorsa quando la sua autovettura, con la quale stava tornando in albergo dal confine, è stata centrata frontalmente da un grosso camion non lasciandole scampo.

Il giorno prima, sabato, era stata accusata di “spionaggio” dai servizi segreti turchi, insinuazione che lei aveva trovato sorprendente e infondata.
Il giorno prima ancora, aveva dichiarato in un servizio per PressTV, l’emittente iraniana di lingua inglese per cui lavorava, che uomini dalle sembianze di militanti Isis venivano trasportati dalla Turchia oltre il confine siriano a bordo di, udite udite, autocarri di sedicenti Organizzazioni Non Governative tra cui World Food Organisation. Io sostengo da anni che molte ONG, non escluse le famose Greenpeace e Amnesty International, in vero sono feticci del NWO.

Mentre le autorità turche si sono affrettate a confermare la tesi dell’incidente, numerosi tra colleghi e funzionari di PressTv avanzano sospetti sull’accaduto.
Come fare a meno di notare che due giorni fa l’FBI ha ammonito che ‘lupi solitari’ di Isis avrebbero potuto colpire giornalisti perfino nel cuore dell’America. Un avvertimento bello e buono da parte del governo degli Stati Uniti a non uscire dal seminato in materia di ‘terrorismo islamico’. Se vogliano, questa una controprova che Iside è proprio una organizzazione artificiosa. Chi, come la povera Serena che s’illudeva esista davvero la libertà di stampa, ne fa le spese. Suona anche molto paranoico, lo so.
Non è certo stata la prima, ne sarà ahimè l’ultima.
L'auto dell'incidente e Serena Shim in abbigliamento 'occidentale'

Nessun commento:

Posta un commento