martedì 2 settembre 2014

Siria: I terroristi dell’ISIS utilizzano le armi fornite dalla CIA contro Al-Assad

Siria: I terroristi dell'ISIS utilizzano le armi fornite dalla CIA contro Al-Assad

Il giornalista di investigazione statunitense, Dave Lindorff, ha assicurato oggi che i membri dell’autoproclamato Stato Islamico (EL o ISIS) utilizzano armi fornite dall’Agenzia Centrale di Intelligence (CIA) ai denominati “ribelli siriani”.  “Molte delle armi che utilizza il gruppo terrorista sono state procurate attraverso la CIA  direttamente o indirettamente attraverso l’Arabia Saudita”, ha sottolineato il reporter nel corso di una intervista trasmessa dal canale Press TV.
“Suppongo che questo sia un vecchio gioco di Washington, quello di fornire armi ad ambedue le parti. Così noi giriamo intorno mentre la gente muore”, ha sostenuto il giornalista di investigazione.
Questo ha dichiarato il giornalista nel corso di una conversazione e commentando la visita del segretario alla Difesa USA Chuck Hagel il quale è arrivato  in Turchia per incontrare i capi dei gruppi ribelli e per tentare di far costituire una coalizione di tutte le forze dei miliziani anti Assad.
A giudizio di Lindorff. il governo del presidente Barack Obama deve spiegare ai cittadini statunitensi “per quale motivo le persone che in precedenza sono state appoggiate da noi – quelli che si presumeva fossero i “ribelli moderati” in Siria – adesso sono divenuti i nostri nemici mortali”.
Il presidente Obama sta esaminando la possibilità di effettuare bombardamenti aerei contro le posizioni degli jihadisti nel territorio siriano, ugualmente come in Iraq, sebbene il governo di Damasco abbia richiesto di coordinare tali incursioni che si potrebbero considerare un atto di aggressione e contrarie al principio di sovranità.
L’ ISIL controlla una parte del territorio settentrionale della Siria. Il gruppo ha inviato i suoi combattenti nel vicino Iraq nel mese di giugno, conquistando rapidamente vaste aree di territorio a cavallo del confine tra i due paesi.
La possibilità di attacchi aerei USA in territorio siriano, a giudizio degli analisti, costituisce un passo significativo verso una opzione militare diretta degli USA contro la Siria, un intervento che potrebbe alterare la situazione sul campo di battaglia del conflitto in corso  da circa tre anni   nella nazione dell’oriente arabo .
Da quando è iniziato il conflitto nel marzo del 2011, gli Stati Uniti e le nazioni alleate hanno optato apertamente per sostenere i gruppi oppositori che attuavano per rovesciare con la forza il regime dell presidente Bandar al-Assad.
Sebbene Obama abbia riconosciuto recentemente il pericolo dell’espansione del fondamentalismo islamico nella regione, nello steso tempo continua a scommettere per realizzare un cambio di regime a Damasco.
Per questo fine ha sollecitato una assegnazione di 500 milioni di dollari  per far arrivare armi ed addestrare i gruppi oppositori, piano che non è stato ancora attuato per la mancanza di approvazione del budget militare per il 2015 da parte del Congresso.
Missles Tow
La Casa Bianca ha aggiunto alcuni giorni fa che si sta lavorando su una proposta per arruolare in 18 mesi circa 2500 effettivi, in un paese da determinare;  se il pacchetto di aiuti sarà approvato, questo andrà a completare il programma coperto che le agenzie di intelligence  nord americane realizzano con il proposito di rovesciare il governo di al-Assad.
Washington ha sborsato già circa 287 milioni di dollari per sostenere questi gruppi, viene riconosciuto nei documenti ufficiali.  Alla fine di gennaio il Congresso statunitense ha approvato in segreto l’invio di armi ed aiuti finanziari alle bande armate in Siria, con un budget che va in scadenza il prossimo 30 di settembre. L’assistenza includeva varie tipologie di missili anti carro, munizioni per la fanteria ed altri rifornimenti indispensabili per le azioni di quelli che vengono chiamati i “settori moderati” nell’ambito dei gruppi sovversivi dei miliziani che operano nel paese arabo.
In realtà l’esperienza fatta fino ad oggi ha rivelato che non esiste una distinzione tra “moderati ed estremisti nel conflitto in Siria, visto che hanno comunque prevalso i sostenitori della jihad islamica ed i gruppi più fanatici che sono poi confluiti tutti nell’ISIS, auto denominato il “califfato della Siria e dell’Oriente”.
Fonte: PressTV           Contrainjerencia
Traduzione: Luciano Lago
Nelle foto: postazione antiaerea dei miliziani islamici e lanciamissili anticarro Tow, made in USA in possesso dei miliziani

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