sabato 13 settembre 2014

La disumanità della moda: quest'anno fanno tendenza le pellicce dei conigli

Di Gaia Di Giovanni
L’estate è finita e New York è in festa, la settimana della moda ha avuto inizio e sulle passerelle sfilano i nuovi capi delle più grandi firme al mondo per la prossima stagione autunno-inverno.
Gli amanti della moda sono corsi lì ad ammirare tanta bellezza e quel che sembra evidente è che la maggiore tendenza di quest’inverno sarà proprio la pelliccia.
È lecito stupirsi visto che si credeva ormai che la vera pelliccia fosse stata già da tempo sostituita da materiali sintetici ma non è così, quelle pellicce sono proprio vere.
pelliccia-coniglio
Ma anche se a questo mondo è consentito scuoiare un animale a piacere e indossarlo senza che questo provochi nessuno sdegno, è giusto chiarire da dove queste pellicce arrivano, come vengono ottenute, e forse non tutti avranno il coraggio di vedere con i propri occhi la vera natura di ciò che indossiamo.
Per questa stagione le pellicce presentate dai gradi della moda provengono dalla Spagna dove hanno sede i più grandi allevamenti di conigli; proprio così,la pelliccia di quest’anno sarà quella del coniglio.
Giacca di pelliccia di conisglio
Giacca di pelliccia di coniglio
Facciamo un bel respiro e con un po’ di coraggio guardiamo cosa succede all’interno degli allevamenti.
Qui a parlare è proprio il produttore più richiesto che racconta, con tanto di filmato agli operai, cosa succede all’interno dell’allevamento.
I conigli sono ammassati dentro gabbie piccolissime, sono feriti e sanguinanti, malati in modo evidente; arrivata la richiesta della quantità di pelliccia necessaria, gli operai si mettono al lavoro, prendono il coniglio, lo sbattono violentemente sul macchinario fracassandogli la testa, così il coniglio è morto, forse, e può essere appeso a testa in giù, spesso ancora agonizzante, pronto per essere spellato.
La pelliccia viene strappata e tirata via tutta intera e se il coniglio non era già morto, è inimmaginabile il dolore.

allevamento-conigli-pellicciaLa pelliccia viene allora impacchettata e spedita al richiedente, pronta per diventare parte della collezione inverno 2014.
Mentre avviene tutto questo, a terra tra le macchine, minuscoli conigli morti, strangolati dagli operai stessi perché al momento inutili, in sovrannumero o troppo malati.
E adesso riflettiamo un momento, mentre firmiamo la petizione rivolta ai giganti della moda, e arriviamo con facilità alla conclusione, semplice e scontata, che tutto questo a noi non serve, non è necessario, perchè produrre pellicce ogni anno provoca gigantesche stragi di animali e la nostra coscienza sa bene che tutto questo è sbagliato.
Sappiamo che, se troppi conigli verranno sterminati, tutti gli altri animali non saranno certo salvi perché la produzione di visoni, volpi e troppe altre specie non accenna a fermarsi; ma se questo non avviene il problema non è di certo il mercato perché tutto quello che il mercato produce è la risposta alle richieste degli acquirenti e gli acquirenti siamo noi che siamo stati abituati a credere che la pelliccia sia segno di eleganza e nobiltà, così costosa che solo i migliori possono permettersi di indossarla.
Ma è chiaro, finalmente, che non vi è nulla di nobile nella tortura, nel sangue e nella sofferenza, le stragi non sono eleganti e nessun capriccio umano vale la vita anche del più piccolo essere vivente.
Forse sarebbe utile mettersi nei panni degli animali, per capire meglio; ci ha pensato la PETA che in questo video-riflessione ha capovolto il nostro mondo creandone uno nel quale sulle passerelle passeggiano vanitosi gli animali e addosso a loro ci siamo proprio noi.

Nessun commento:

Posta un commento