domenica 31 agosto 2014

Ucraina: Una guerra mascherata da “operazione antiterrorista”

Ucraina: Una guerra mascherata da "operazione antiterrorista"

Agosto: ribaltamento del fronte dell’Est
di Eloy Fontan
L’Esercito ucraino continua a bombardare ed ad attaccare le popolazioni civili di Lugansk, Donetsk e delle altre località controllate dalle milizie autonomiste, mentre cerca di occultare le migliaia di diserzioni nel suo esercito e la perdita di più di 10.000 dei suoi soldati nella guerra in corso.

Il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, affermava di recente che il giorno 22 Agosto si stava combattendo per le strade di Lugansk e di Donetsk, che la guerra stava per volgere alla sua fine.
Niente di più lontano rispetto alla realtà: l’Esercito ucraino era avanzato nella regione del Donbass in una guerra di posizioni che gli è costata la perdita di più di 10.000 dei suoi soldati. Volontari neo nazisti e mercenari compongono i battaglioni del castigo di questa accozzaglia di truppe; i soldati di rimpiazzo ed i riservisti, carne da cannone per il fronte.
A questi livelli, i Tribunali ucrini hanno dovuto aprire più di mille procedimenti per diserzione e a Kiev si chiedono, nel corso di manifestazioni di piazza, con bottiglie molotov in mano, le dimissioni del presidente, sia per i disastrosi risultati della guerra sia per la decisione della guerra per se stessa.
Un ferreo sistema di censura, la soppressione del segnale della TV russa nel territorio ucraino, la repressione politica e l’utilizzo delle riunioni come mezzo di indottrinamento, hanno permesso fino ad ora di occultare in parte i rapporti della guerra alla popolazione, mentre in Occidente ci si aggrappa ad una comoda menzogna nella posizione di difesa dei propri interessi geostrategici (per conto degli USA).
Si cerca di nascondere il fatto che la così detta “operazione antiterrorista” è in realtà una guerra in cui la popolazione civile viene considerata un obiettivo militare ed i battaglioni invasori effettuano esecuzioni sommarie, stupri, torture, decapitazioni e bombardamenti indiscriminati… Questi battaglioni, che riluccicano di emblemi neo nazisti, abbandonano i riservisti ed i soldati di rimpiazzo, caduti in combattimento, con il fine di non contabilizzare le perdite: i soldati morti o moribondi vengono scaraventati nei fiumi, nelle fosse comuni o sono sepolti in forma improvvisata, coperti con rami o in fosse poco profonde.
Vittime guerra ucraina a terra
Attualmente la popolazione civile di Lugansk e di Donetsk (e di altre località sotto il controllo delle milizie autonomiste ) vengono castigate dall’Esercito ucraino con tiri di artiglieria, di missili, mortai o dall’aviazione, con il lancio incluso di bombe a grappolo.
Gli obiettivi non dichiarati sono le scuole, gli asili, le fabbriche, le infrastrutturie minerrie, le centrali elettriche e l’acqua corrente. Le resistenza richiede aiuti umanitari per la popolazione.
Da questo la spiegazione del perchè Kiev non permetteva il passaggio del convoglio di aiuti umanitari organizzato dalla Russia e che questa potesse inviarli in forma unilaterale. Gli aiuti hanno salvato molte vite ed è tornata la speranza nella capitale Lugansk, che si trova da oltre un mese senza acqua ed energia elettrica.
Questa situazione minaccia di estendersi e trasformarsi in un conflitto globale . Come un pompiere piromane, la NATO e la OCDE indicano a dito la Russia come responsabile e si stende l’oblio mediatico sul massacro del 2 di Maggio avvenuto ad Odessa, sulle circostanze per le quali è stato abbattuto il volo MH17 ed il carattere autoritario della giunta di Kiev.
Tuttavia ci sono sempre più soldati ucraini che disertano il fronte, ci sono madri che con i loro corpi trattengono le colonne dei camions che portano i figli alla guerra, i sabotaggi nelle fabbriche di guerra ucraine, le attività di nuovi gruppi armati autonomi che operano nella retroguardia dei federalisti e, soprattutto, sta franando il consenso mediatico che considera gli abitanti del Donbass separatisti-terroristi filo russi.
Eloy Fontan – Lugansk (Ucraina)
Traduzione: Luciano Lago
Nelle foto sopra: vittime civili dei bombardamenti effettuati dall’esercito ucraino

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