martedì 12 agosto 2014

La situazione siriana, oltre ciò che dicono i mass media




Di Salvatore Santoru

Il recente rapimento di due ragazze italiane in Siria,Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, deve far riflettere sulla situazione in quel paese martoriato da ormai tre anni di guerra civile.

Oltre alle due giovani, sin dal 29 luglio 2013 non si hanno più notizie anche del prete gesuita Padre Dell'Oglio.






Sia Dell'Oglio che le due ragazze sono accomunati dal fatto di essere stati rapiti da gruppi armati islamisti, con i quali gli stessi hanno tentato di dialogare e di provare ad aiutare.



Sulle due ragazze, non si può escludere che siano state affascinate da una certa narrazione della "rivoluzione siriana" molto in voga, difatti erano diventate forti supporter di certi fazioni della cosiddetta ala "ribelle", dentro la quale non è tutto oro quel che luccica.



In alcuni siti web, tra cui il quotidiano online UrbanPost.it, è stato dato ampio risalto a una foto delle due giovani, scattata durante una manifestazione a sostegno della "rivoluzione siriana", in cui oltre a indossare la bandiera ufficiale dei ribelliVanessa Marzullo e Greta Ramelli tengono in mano un cartello in cui una scritta in arabo dice: “Agli eroi della Brigata dei martiri – Grazie dell’ospitalità – Se Allah vorrà presto Adlab sarà liberata – E noi ci torneremo”.

magdi cristiano allam ragazze rapite siria

La Brigata dei Martiri è un gruppo affiliato al Fronte islamico siriano di liberazione(FISL), in seguito confluito nel "Fronte Islamico", che come riporta Wikipedia è una coalizione di 7 gruppi armati ribelli pesantemente finanziata dall'Arabia Saudita e avente contatti ad Al Quaeda.

Logo of the Islamic Front (Syria).svg


Il fatto che questi stessi gruppi rapiscano chi ne sostiene la causa, dovrebbe mettere qualche dubbio sulla versione che per troppo tempo ci è stata raccontata nei media sulla Siria.

Difatti, a sentire questi, tutti i mali sarebbero stati provocati dal regime di Assad, quando ovviamente la situazione è un pò più complessa.



Si assiste sin dal 2011 a una dura guerra civile, e a una sollevazione, in buona parte eterodiretta, contro il governo da parte dai cosiddetti ribelli, i quali non rappresentano un fronte monolitico come spesso è stato descritto, ma profondamente variegato e sin da subito monopolizzato dall'ala islamista, la quale va dai più "moderati" Fratelli Musulmanisino alle frange più estremiste come i salafiti,la stessa Al Quaeda e l'ISIS, notoriamente attivo anche in Iraq. 



Molte di queste formazioni ricevono sostegno finanziario dall'Arabia Saudita,dal Quatar e dagli altri regimi del Golfo, e appoggio da parte della Turchia e degli USA a fini strategici.



Chiaramente non tutta l'ala ribelle può considerarsi di tal tipo,e in essa sono comunque presenti anche persone che cercano maggiore democrazia e diritti, anche se sono sempre meno in quanto come già ricordato la cosiddetta "rivoluzione siriana" è monopolizzata dagli islamisti.



Islamisti che vedono in Assad un nemico non certo per questioni umanitarie, ma per ben altri motivi.

Innanzitutto, Assad dà fastidio in quanto propugnatore di un'Islam moderato e della libertà di culto, oltre al fatto di appartenere a una minoranza ,gli alauiti, molto invisa all'ala sunnita del paese.



Dà fastidio in quanto la Siria odierna è fondata sulla pacifica convivenza tra islamici,cristiani,drusi e altri gruppi religiosi, una situazione che verrebbe certamente meno con la caduta del regime, e che spiega in parte perchè una buona parte dei membri delle minoranze religiose tenda a sostenere Assad.



Dà fastidio in quanto la Siria degli Assad è fondata sull'eguaglianza di genere, mentre anche gli islamisti più "moderati" ( ovvero la Fratellanza Musulmana) dei "ribelli" vogliono imporre la Sharia.




C'è da ricordare a tal proposito il ruolo svolto dalla first lady siriana,Asmā ʾ Akhras, nei progetti di sostegno all'educazione femminile e al ruolo delle donne imprenditrici nel mondo arabo, mentre ad esempio in paesi come l'Arabia Saudita ( alleato degli USA e finanziatore di una buona parte dei ribelli islamisti siriani), le donne non possono nemmeno guidare.



Ciò non significa che il regime degli Assad sia da sostenere per forza di cose, ma che la questione è un pò più complicate della retorica che spesso si fà per descrivere la situazione siriana.

Tra l'altro, nei mass media è stato più volte fatto intendere che la maggior parte della popolazione era schierata con i ribelli, e il governo aveva ormai pochissimo consenso, tranne i fedelissimi.

Basta cercare qualche foto sul web per rendersi conto che la realtà è un pò diversa.

Lo dimostrano foto come questa :



Questa


O ancora questa




C'è da ricordare che nelle ultime elezioni del 4 giugno 2014, Assad è stato rieletto presidente con ben l'88 percento dei voti aumentando fortemente il suo consenso nel paese, un risultato che si può spiegare anche per il fatto che sempre più persone (anche dissidenti) si stanno avvicinando al governo attuale, in quanto visto come il meno peggio, di fronte alla rapida avanzata dell'islamismo radicale e del terrorismo. 



Su Assad ci sarebbe anche da segnalare il comportamento abbastanza ipocrita di certi leader occidentali.Difatti ora è dipinto da essi come un "tremendo dittatore", ma non molto tempo fa le cose erano ben diverse, tanto che per gli USA era un'alleato nella lotta contro Al Quaida in Medio Oriente,e con Sarkozy, lo stesso, che come il suo successore Hollande, è diventato uno dei più grandi supporter di un'intervento militare in Siria, era in ottimi rapporti.



Addirittura in Italia nel 2010 Assad fu nominato da Napolitano "Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana", onorificenza poirevocata dal Quirinale due anni dopo.



  In una visita a Damasco, sempre datata 2010, l'attuale Presidente della Repubblica italiana disse inoltre che rappresentava un'"esempio di laicità" e un "difensore della libertà".





 La situazione siriana è molto più complessa e intricata di quanto ci raccontano i mass media.
Pensiamo ad esempio al "fronte rivoluzionario", che gli stessi media ci hanno indicato come una sorta di blocco monolitico alla ricerca di maggiore democrazia e libertà, quando la realtà è un pò diversa.



Difatti, le tendenze islamiste e violente non sono "effetti collaterali" o piccole minoranze all'interno della rivolta come ci è stato detto, ma esse sono in maggioranza da lungo tempo nella rivoluzione.



Leggendo su Wikipedia la lista delle principali organizzazioni ribelli si scoprono delle interessanti informazioni.



Prima di tutto,com'è noto, il rappresentante ufficiale dell'opposizione è il Consiglio Nazionale Siriano, riconosciuto come legittimo rappresentante del popolo siriano dai membri del Consiglio di cooperazione del Golfo,dalla Lega araba, dagli Stati Uniti, dalla Turchia e dalla Francia.



Questo gruppo è fortemente spaccato al suo interno, e anche dentro di esso è fortemente presente una considerevole ala islamista (legata alla Fratellanza Musulmana).
Nel novembre 2012, il suo primo presidente,Mu'adh al-Khatib, si era dimesso dopo soli 4 mesi, denunciando le divisioni interne e le forti interferenze subite da paesi stranieri, tra cui il Quatar e l'Arabia Saudita.

La forza di opposizione armata più importante è l'Esercito Siriano Libero, che è addestrato e finanziato dalla Turchia.Inoltre l'Esl si è coordinato con il Consiglio Nazionale Siriano a partire dal dicembre del 2011.



Oltre a queste due forze abbastanza note, tra i principali gruppi vi sono il già citato "Fronte Islamico", la famigerata ISIS, e il Fronte Al Nusra, che è il più numeroso e organizzato gruppo jihadista e salafita dell'opposizione armata, ed è legato ad Al Quaida, tanto che haricevuto pubblicamente il riconoscimento da parte del capo attuale di quest'ultima,Ayman al-Zawahiri.



Lo stesso Fronte Al Nusra collabora con l'Esercito Siriano Libero, anche se con il tempo sono sorte tensioni e ci sono ovviamente delle differenze di vedute, in quanto il primo ospita delle posizioni variegate al suo interno, mentre l'obiettivo primario del Fronte Al Nusra è la creazione di un califfato islamico, retto dalla Sharia 



Queste elencate sono le principali organizzazioni ufficiali dell'ala ribelle, e oltre a queste sono presenti milizie perlopiù islamiste, tra cui la Brigata Ahfad al-Rasul (finanziata direttamente dal Quatar), Ghuraba al-ShamJaish al-Muhajireen wal Ansar,Fath Al-Islam e altre.



C'è da segnalare che secondo un rapporto dell'organizzazione umanitaria internazionale "Human Rights Watch" che ne ha documentato le molte atrocità, buona parte dei ribelli siriani armati non sarebbero altro che dei criminali di guerra.
In un'altro rapporto della stessa organizzazione,"Maybe we live and maybe we die", si denuncia la sistematica pratica dei gruppi armati ribelli ( dall'Esercito Siriano Libero ai gruppi minoritari) di assoldare minori di 14 anni nella lotta contro il governo.

Siria

Nonostante si tenda a minimizzare o a non parlarne, molte frange armate dell'ala ribelle si sono macchiate di innumerevoli crimini, tra cui atti di terrorismo, omicidi,stragi e altre violenze.
Sul web sono presenti molte immagini e video che documentano ciò, alcune contraddistinte da molta crudezza.





 Ultimamente hanno suscitato scalpore i tremendi metodi usati dalle forze islamiste dell'ISIS.
A Raqqua, i miliziani hanno occupato una base dell'esercito situata nella periferia della città , decapitandone gli occupanti e diffondendo le immagini sui social.

ISIS ABU BAKR

Stando alle rivelazioni di Wikileaks, la rivolta siriana sarebbe stata eterodiretta e i gruppi di opposizione sarebbero stati finanziati sin dal 2006 dal Dipartimento di Stato USA.

Inoltre, c'è da ricordare che già nel famigerato documento "Rebuilding America's Defenses", pubblicato nel 2000 dal think tank PNAC in USA, si era parlato di una guerra contro la Siria, in quanto considerata come un'ostacolo agli interessi statunitensi nella regione.



Sembra proprio che l'attuale caos nel paese fosse stato programmato da tempo, e che certamente l'interesse di molte potenze occidentali nei confronti della Siria non è animato da intenzioni umanitarie, ma da precisi interessi di dominio e controllo dell'area.



Si spera che la situazione si risolvi pacificamente al più presto, senza inutili spargimenti di sangue da una parte e dall'altra, e senza certe continue interferenze estere che non fanno altro che peggiorare la situazione.

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/08/la-situazione-siriana-oltre-cio-che.html

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