mercoledì 6 agosto 2014

LA GUERRA ARRIVA IN AMERICA

LA GUERRA ARRIVA IN AMERICA

Di Gordon Duff
Per la prima volta dal Vietnam gli americani sono divisi, perfino scagliati gli uni contro gli altri. Ne avevamo visto i primi accenni riguardo all’Ucraina: colleghi di lavoro e famiglie prendere parte, amarezza e rabbia. Tuttavia, nulla rispetto a quanto sta succedendo riguardo a ciò che è chiaramente un genocidio a Gaza.
Il grande cambiamento è stato nei media mainstream. Non difendono più Israele, cosa che confonde molti. Con l’appoggio aperto del presidente Obama al “diritto di Israele di difendersi”, il suo silenzio sull’assassinio di oltre 400 bambini, sui colpi diretti alle scuole e alle strutture dell’ONU, e ora la richiesta di un tribunale per i crimini di guerra, Obama è rimasto intrappolato nella sua stessa rete.

Gli americani sono pronti a scagliarsi sul presidente e uno contro l’altro, risvegliati e arrabbiati; odi vecchi di decenni e perfino secoli sono stati risvegliati, come nel resto del mondo.

Il contesto
Come è successo spesso in passato, i presidenti si circondano di consiglieri che non vedono nulla al di fuori di quanto viene loro detto dai lobbisti alle cene private e sui campi da golf. Di conseguenza, quando il mondo si rovescia e i media prendono nuovi posizioni, Obama cade dalle nuvole.
Oggi il presidente più odiato dalla lobby israeliana sta “morendo” politicamente, etichettato come criminale di guerra per aver fatto dichiarazioni assolutiste, non diversamente da altri presidenti americani, ma facendole al momento sbagliato. Mai vi fu un momento più “sbagliato” nella storia. Per quelli che si ricordano della guerra del Vietnam, che vi hanno combattuto e sono tornati indietro per guidare le proteste che fermarono la guerra, vedere il conflitto qui a casa dopo decenni di egoismo senza cuore è corroborante.
Quando i media riflettevano solo gli interessi di Israele, il supporto rabbioso all’uccisione di palestinesi veniva considerato strano ma innocuo. La cosa spaventosa riguardo l’America è che la gente in effetti pare aver bisogno del permesso per pensare e sentire. Assassinare bambini è perfettamente OK finché un giornale di proprietà di una corporation straniera o di un’appaltatore della difesa decide di far notare che il massacro sistematico di bambini è sbagliato.
Il malessere della leadership
All’America manca la guida morale. Milioni di americani guardano al presidente Putin e vorrebbero che fosse il nostro. Alla “destra” piacciono la sue prese di posizione forti, la sua forza fisica e la sua passione per le armi da fuoco. Alla “sinistra” piace quella che vede come la sua capacità di superare in astuzia i suoi nemici, la sua determinazione a non cedere alle pressioni. I politici americani si piegano alla minima brezza.
L’”adorazione di Putin” non è una cosa salutare. Gli americani sanno poco di politica russa o perfino di questioni mondiali. In realtà non ne sanno quasi niente, perché la maggior parte ha rinunciato ad interessarsene da molto tempo, sicuramente dopo l’11 settembre, quando ai più diventò evidente che era successo qualcosa di catastrofico che non aveva niente a che fare con terroristi armati di taglierino.
Non ci sono membri del governo americano che siano considerati generalmente come una guida. Nessuno a Washington è visto come uno statista.Non ci sono sostituti per John Kennedy. Ci sono solo politici da poco, e gli americani non vedono altro. John McCain ne è l’esempio tipico: instabile, lunatico, legato da una vita al crimine organizzato, sospetto di collaborazione mentre prigioniero di guerra in Vietnam.
I media americani avevano Walter Cronkite, Edward R. Murrow e tanti altri, rispettati, riveriti, pronti a prendere posizione, supportati da organizzazioni non controllate da interessi speciali. Niente di tutto ciò è rimasto in America. I media americani hanno attori e fomentatori d’odio. Ora, qualcuno sta dicendo loro che odiare Israele è OK. Alcuni di noi si chiedono perché, cosa stia succedendo dietro le quinte. Perché della gente malvagia dovrebbe fare qualcosa solo perché è giusto farla?
L’11 settembre
L’11 settembre ha rotto lo spirito dell’America, infettato il paese con la paura e la disperazione. Chiunque pensi che vedere Bush e Cheney (che avevano appena assunto le loro cariche con elezioni chiaramente truccate) parlare di difesa dell’America rassicurasse qualcuno, è matto. Mentre i media riportavano che Bush aveva una popolarità del 98%, tutti i miei conoscenti: o lo incolpavano di aver perpetrato l’11 settembre, o di averlo permesso apposta, o di essere sfacciatamente incompetente, in quell’ordine. Questo è un presidente che ha lasciato la carica con un indice di approvazione del 12%, e che vi era entrato solo con il 48% ufficiale, 35% secondo le stime reali. L’elezione del 2000 venne truccata e lo sanno tutti, ma niente è stato fatto a proposito. Anche quella del 2004 venne truccata. Dozzine di membri del congresso lo dichiararono apertamente, ma ciò non venne riportato.
Quasi la metà degli americani non vota, e la maggioranza di questi viene considerata “liberal”. I sostenitori di Bush, perfino nei giorni dopo l’11 settembre, potrebbero non aver mai raggiunto il 25%, tanto meno il 98%. Com’è possibile che storie come questa continuino a circolare, quando Bush ha paura a mostrarsi in pubblico e rischia l’arresto in dozzine di paesi in tutto il mondo?
Perché nel mondo la gente è così pronta a credere che gli americani si fossero improvvisamente raccolti attorno a una figura divisiva, goffa, incompetente da far ridere? L’America ha mentito al mondo con così tanta efficacia?
L’America divisa
Su base personale, le famiglie americane stanno cominciando a “fare il bilancio”. Gaza le fa arrabbiare; gli anni di bugie, l’imbarazzo e l’umiliazione di essere rimaste in silenzio per troppo tempo.
Gli americani stanno guardando le persone che conoscono, gli ebrei e i cristiani evangelici, e li vedono sotto una luce diversa. Si stanno domandando: “come può, qualcuno che conosco da così tanto tempo, supportare questi orrori.”
Gli americani stanno paragonando Israele alla Germania nazista; a milioni lo stanno facendo, alcuni pubblicamente, altri più privatamente. Sperano che i loro amici ebrei ed evangelici estremisti si sveglino.
Ciò che vediamo è che, per la prima volta dopo tanto tempo, gli americani sono disposti a porre fine ad amicizie, etichettare persone come “psicopatici” e riconoscere la vera e propria follia intorno a loro; si rendono conto di aver permesso il male vicino a loro, alle loro famiglie.
Gli americani non sanno quanti ebrei siano rimasti con i valori sociali tradizionali o quanti siano ciechi seguaci di quella che è ormai chiaramente barbarie criminale. Siccome sono passati decenni dall’ultima volta che in molti hanno protestato per qualcosa, nessuno lo sa più fare. Cominciamo a fare domande a quelli intorno a noi? Andiamo oltre? Pensare e sentire sono cose nuove in America, cose in cui gli americani non sono bravi. Gli americani però conoscono l’odio. Ci metteranno poco ad odiare gli ebrei, tutti gli ebrei, dirottando su di loro la paura manipolata dei musulmani, l’odio e il risentimento mostrato versi gli ispanici e gli afroamericani.
L’evangelismo cristiano si basa sull’odio per gli ebrei
La maggioranza dei cristiani in America sono “rinati” o cristiani evangelici. Molti sono anche considerati “cristiani sionisti”. Questo gruppo supporta ciecamente Israele, ha appoggiato le guerre per dare ad Israele più terra, più potere, più armi nucleari, e per cercare di mantenere il mondo nelle tensioni politiche dovute all’espansionismo di Israele. A loro non piacciono gli ebrei, e davvero non piace Israele. I più vivono in aree dove, in passato, agli ebrei era proibito vivere, e dove tuttora ne vivono pochissimi. In base a oscure credenze religiose, la questione è questa: solo quando verrà istituita “la grande Israele”, “dal Nilo all’Eufrate”, cominceranno “gli ultimi giorni”. Gli ebrei si convertiranno al cristianesimo o moriranno, ci sarà il “rapimento” e i prescelti saliranno a fianco di Gesù, mentre quelli “rimasti indietro” soffriranno e moriranno in un inferno post-apocalittico. Perciò, quelli che supportano Israele lo fanno per il desiderio di vedere Israele che si auto-distrugge, la fine di tutti gli ebrei e pure di gran parte dell’umanità.
Quella gente è pazza. Ne abbiamo a tonnellate qui, benvenuti in “America”.
L’America
Ci sono cose che pochi tra coloro che vivono al di fuori degli USA sanno. La maggior parte degli americani è atea. Nelle piccole comunità molti seguono i riti religiosi per la pressione sociale, ma in pochi “credono”. L’America ha rotto con la religione nel 19° secolo, e la regione viene generalmente considerata stupida. Pochi ebrei americani sono religiosi, i più solo durante le festività e per tradizione, e quando vanno alle attività religiose si giustificano con gli amici per paura di essere considerati arretrati.
In Francia l’11% della popolazione va in chiesa. La Chiesa cattolica si è messa contro il popolo francese troppe volte. Lo stesso in Spagna e in Germania. Mezza Italia è comunista. Quasi nessun americano sa queste cose, perché i più non lasciano mai il paese, e quelli che lo fanno raramente lasciano l’albergo, la nave da crociera o il bus turistico.
Proteste in USA houston anti-israel
Al mondo viene raccontato che il 44% degli americani è profondamente religioso. In verità c’è un “ventre” religioso potente in America: a sud e a ovest; e ovunque in America, tra i meno istruiti, chiese evangeliche gestite come imprese, per di più con clero più qualificato per vendere auto usate o assicurazioni che “pensiero superiore”, spaccia una versione bizzarra di fantascienza, storie di UFO e “profezia biblica”, sempre immersa nell’odio di un tipo o di un altro. Gli americani istruiti guardano a questa gente come a cani rabbiosi o attrazioni da circo. Non ci si può parlare, le loro sole risposte sono in “linguaggio biblico”, bizzarre omelie immerse in psicologia pop. La maggioranza degli americani religiosi sono ubriaconi e tossicodipendenti ravveduti, gravemente depressi, o che soffrono di disturbi borderline.
Ce ne sono milioni così in America? Che ne dite? Basta che guardiate l’ultimo decennio in cui l’America ha governato il mondo. Vedete qualcosa che dia segni di pensiero sano?
Il ritorno di Gaza
Il blitz genocida a Gaza è solo la continuazione di politiche vecchie più di 60 anni. Dapprima, molti di noi l’avevamo visto come un altro spettacolo orchestrato -ce n’erano stati così tanti. Ci sbagliavamo.
Questa è la vera questione: la gente, non solo gli americani e i russi, si renderà conto che c’è una teatralità in tutte le guerre oggi in corso? Prima facciamo “sparire” un areo di linea, l’MH370, come se un mago da palcoscenico avesse usato la bacchetta magica. Possiamo guardare in Nigeria, le ragazze rapite, i camion dell’esercito e i telefoni satellitari, e renderci conto che qualcosa non è come sembra. In Ucraina, certamente a Kiev, niente è ciò che sembra. Vogliamo parlare dell’ISIS in Iraq? Orologi Rolex e mulitazione dei genitali femminili, conversioni religiose forzate e militanti mascherati disseminati di agenti della CIA, del Mossad e del MI6, di jihadisti e mercenari occidentali. Perfino Zbignew Brzezinski è arrivato a capire che i rapimenti israeliani erano un false-flag.
Ce la faremo a vedere tutti quello che pochi avevano capito molto tempo fa?Che è tutto orchestrato, che i partecipanti sono attori su di un palcoscenico? Solo i morti sono veri.
Gordon Duff è un veterano della guerra del Vietnam che per decenni si è occupato di reduci e prigionieri di guerra e ha fornito consulenza a governi che avevano problemi di sicurezza. E’ redattore capo e presidente di “Veterans Today”.
Traduzione : Anacronista
Nelle Foto: proteste a Detroit ed a Houston contro Israele

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