martedì 12 agosto 2014

Datagate: leader Isil Abu Bakr Al-Baghdadi e’ ebreo ed e’ un agente del Mossad

Datagate: leader Isil Abu Bakr Al-Baghdadi e’ ebreo ed e’ un agente del Mossad
Il cosiddetto “califfo” dell’Isil, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, il gruppo terroristico che ha messo a ferro e fuoco l’Iraq, non si chiama Abu Bakr Al Baghdadi ma Shimon Elliott, e’ un ebreo ed e’ uno dei migliori agenti del Mossad israeliano.
E’ quanto rivela il sito americano Veterans Today (http://www.veteranstoday.com/2014/08/04/french-report-isil-leader-mossad/) che spiega che l’agente Elliot e’ specializzato in spionaggio nel mondo arabo ed in guerra psicologica contro i musulmani.

Le preziose informazioni sul leader dell’Isil, che ne dimostrano la provenienza israeliana e non islamica, come si vorrebbe far sembrare con il nome, sono state ottenute dalla mole di informazioni rivelate da Edward Snowden nell’affare Datagate. Veterans Today spiega che prima di assumere questa nuova identità, Elliott ha svolto operazioni di spionaggio nei Paesi arabi con il falso nome di Ibrahim ben Uad ben Ibrahim al-Badri.
Il sito americano conclude che l’obbiettivo principale dell’Isil è quello di creare nella regione il caos che può dare ad Israele la possibilità di dominarla e mettere in atto le sue mire espansionistiche.
In alto la foto del “CIAcaliffo” con il senatore USA Mc Caine ed altri funzonari americani mentre riceve istruzioni.
Tratto da ItalianIrib
Nota:
Questa informazione è tratta da una fonte affidabile (la rivista dei militari USA reduci dalle varie guerre) e coincide con le altre informazioni pubblicate da siti web iraniani ed agenzie di informazioni libanesi. D’altra parte questo serve a confermare quanto vari analisti indipendenti avevano già pubblicato anche su questo sito: dietro la formazione di questo “misterioso” esercito terrorista dell’ISIS o ISIL, costituitosi in origine in Siria per combattere contro il regime di Assad, armato e sostenuto dagli USA e dai loro alleati, c’è la mano della CIA e del Mossad ed è funzionale  al progetto degli strateghi del Dipartimento di Stato USA di destabilizzazione dell’Iraq che prevede la sudddivisione in 3 stati: uno curdo a nord, uno sunnita al centro ed uno sciita al sud. Niente è casuale e nessuno può credere che gli americani, con tutti i loro satelliti, i droni e gli agenti sul posto, ignorassero quello che stava avvenendo tra la Siria e la Turchia da dove è partito questo esercito di terroristi salafiti e wahabiti, integralisti fanatici ispirati dall’Arabia Saudita, grande alleato degli USA e dell’Occidente.

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