sabato 14 giugno 2014

''L'FMI BASA LE SUE INDICAZIONI SU TEORIE ECONOMICHE SBALLATE E ALLA FINE DEVE SCUSARSI. ALLORA, A CHE SERVE?''PROF.MODY

''L'FMI BASA LE SUE INDICAZIONI SU TEORIE ECONOMICHE SBALLATE E ALLA FINE DEVE SCUSARSI. ALLORA, A CHE SERVE?''PROF.MODYPRINCETON – “Devo chiedere scusa in ginocchio?” ha chiesto ad Andrew Marr della BBC Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale. La Lagarde si stava scusando per le previsioni sbagliate del FMI sulle recenti performance economiche del Regno unito, e , ancor di più, per le critiche espresse da tempo da parte del Fondo all’austerità fiscale perseguita dal governo del Primo Ministro Cameron. Avallando ora l’austerità inglese, la Lagarde ha detto che questa ha aumentato  la fiducia sulle prospettive economiche del Regno Unito, consentendo così la precedente ripresa.

Il FMI ha evitato di assumersi responsabilità per errori di previsione molto più gravi, compresa la sua incapaciutà di prevedere tutte le grandi crisi dell’ultima generazione, dal Messico nel 1994-1995 al collasso del sistema finanziario globale nel 2008. Infatti, le previsioni del FMI 6-12 mesi prima di ogni crisi, prevedevano che tutto andasse avanti senza scossoni.
Dal momento che il FMI è il guardiano designato dal mondo per la stabilità finanziaria, la sua incapacità di avvertire e prevenire costituisce un problema molto più grave della sua posizione riguardo l’austerità Britannica, visti gli enormi costi sopportati da molte persone, specialmente le più vulnerabili. Per questi fallimenti, il Fondo non ha mai porto alcuna scusa, e certamente non nel modo abietto usato dalla Lagarde nelle recenti dichiarazioni.
Il Fondo fa bene a riflettere sui propri errori. Ma durante l’attuale crisi, l’evidenza accademica ha mostrato senza ombra di dubbio che l’austerità fiscale fa quello che prevedono i testi economici di base: più è spinta l’austerità, maggiori sono gli impatti negativi sulla crescita. Un grande numero di studi che confermano questa affermazione, incluso uno firmato dall’economista principale del FMI, Olivier Blanchard, sono stati sottoposti a severe analisi e hanno lasciato pochi dubbi sulla loro correttezza.
Le due voci pubbliche che decantano le proprietà magiche dell’austerità sono due agenzie ufficiali con sede in Europa: l’OCSE e la Commissione Europea. La posizione della Commissione, in particolare, è motivata da una dedizione istituzionale a un punto di vista fiscale che non si fa convincere dall’evidenza dei fatti.
Le scuse del FMI rappresentano un errore per due ragioni. Ignorare le evidenze è sempre una cattiva idea, ma essa è stata particolarmente grave per un’istituzione che ha così tanto bisogno della credibilità della sua competenza tecnica e della sua neutralità. Se il Fondo sposa teorie economiche sballate, come farà a difendere i propri consigli sulle politiche da adottare?
Facendo quest’ultimo passo, il Fondo ha compromesso – forse irreparabilmente – la sua capacità di dire “la verità ai potenti”. Se è così, una domanda fondamentale può diventare inevitabile: perché mai esiste il Fondo Monetario Internazionale, e a chi serve?
Professor Ashoka Mody - Università di Princeton - USA 
http://www.ilnord.it/

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