martedì 17 giugno 2014

LE PALLE DI RENZI: GLI 80 EURO AVREBBERO RILANCIATO I CONSUMI, DEL TRIMESTRE PASSATO?!

 

Ora mi innervosisco. I dati diffusi oggi dalla propaganda di regime sono veramente da farsa post-elettorale, spero che il cappello non lo metta Renzi, visto il personaggio. Ad ogni modo la fesseria più clamorosa è che gli 80 euro avrebbero rilanciato i consumi, nel trimestre passato. Lo dico perché i dati ISTAT non possono che rivelare il passato prossimo, non certo il presente e figuriamoci il futuro. 


Gli 80 euro, infatti, sono arrivati contabilizzati nelle buste paga degli italiani tra il 27 maggio e il 10 giugno, cioè oggi. dati sono relativi al primo trimestre, ovvero Gennaio-Febbraio-Marzo. Cioè, ma la finiamo di raccontare fesserie? Al massimo se le bevono quelli delle sette, tipo PD e alleati. Mah... ascoltare i TG italiani tutti è diventato un qualcosa di vomitevole, balle su balle e propaganda: "La ripresa, ricominciamo a correre, siamo i primi nel G7". Pol Pot al confronto verrebbe definito liberale.

 ..altra perla del pirla...
Quando parla Renzi, si ascoltano soltanto vuoti slogan oppure colossali puttanate. Oggi era il turno di queste ultime: "sta a noi invertire la tendenza della bilancia commerciale con la cina."
Una frase del genere e' inaccettabile da una persona che ricopre un incarico di governo, in quanto:
a) Un concetto del genere avrebbe avuto senso se fosse stato pronunciato nei confronti di un competitor interno all'eurozona, la Germania ad esempio. Poi bisognerebbe vedere come attuare l'inversione: per lui, con le riforme strutturali per la deflazione salariale, per noi tramite il recupero della sovranita' monetaria ed il riequilibrio dei cambi. Vabbe', c'e' chi tiene al popolo e chi alla moneta, punti di vista.
B) Il medesimo concetto, espresso nei confronti della Cina, non ha invece senso perche' una moneta forte come l'euro, per sua natura, agevola le importazioni dai paesi non eurodotati, regalando un buon margine di profitto alle aziende strutturate per la distribuzione dell'import o per la produzione delocalizzata. Trasformare il deficit commerciale con la cina in un surplus, e' in primo luogo impossibile proprio per l'abissale differenza di cambio tra l'eurone, il dollaro (adoperato nelle transazioni internazionali) ed il rembimbi. Invertire la tendenza e' certamente impossibile, ma qualora lo fosse, sarebbe un suicidio.

Avresti costi di produzione altissima e dovresti vendere a prezzi bassi per non andare fuori mercato, azzerando o quasi i margini di profitto. Ci chiediamo quanta voglia abbiano di suicidarsi i Della Valle e gli Squinzi per seguire i desiderata economici di Renzi, il quale da buon segretario del partito neoliberista, dovrebbe curare i loro interessi, non spingerli verso il baratro. In secondo luogo, per rendere un prodotto italiano appetibile in cina, oltre a segare il margine di profitto per gli industriali, dovresti abbattere altrettanto drasticamente il costo del lavoro.

Cio' significherebbe produrre in Italia riconoscendo agli operai un salario addirittura inferiore a quello di un pari livello cinese, e questo appare francamente irrealizzabile nel breve e medio periodo (al lungo ne' Renzi ne' il PD ci arriveranno). A questo punto mi chiedo: ma per ascoltarlo mentre fa dichiarazioni come questa, non converrebbe tenere Renzi inchiodato a Roma o a Firenze? Che senso ha pagargli viaggio e soggiorno fino a Shangai al solo scopo di farsi ridere dietro da tutta la Cina? FM


FONTE: http://alfredodecclesia.blogspot.it/

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