giovedì 12 giugno 2014

La cibernetica per il controllo delle masse


Di Cristoforo Barbato


Marchi elettronici di identificazione, microchip sperimentati sugli animali da allevamento, nasconderebbero, in realtà, un sistema di sorveglianza globale degli esseri umani, un Grande Fratello che potrebbe presto spiarci dall’interno. Diverse compagnie internazionali – non è fantascienza ma notizia ufficiale – stanno consultando gli scienziati sulla possibilità di sviluppare microchip atti ad essere impiantati nel personale delle aziende per quantificarne la puntualità e gli spostamenti. La tecnologia, già testata su animali e volontari umani, consentirà alle ditte di seguire, passo per passo, il loro staff all’interno e fuori dagli uffici.
 Il Prof. Kevin Warwick dell’Università di Reading, Gran Bretagna, uno dei maggiori esperti in cibernetica, è stato contattato da rappresentanti di due importanti compagnie di software, una britannica e una americana, la Blackbaud Inc., considerata il gigante del software. Grandi quanto un chicco di riso i biochip impiantabili della nuova generazione sarebbero in grado di registrare i pensieri e sensazioni di un individuo. Warwick è balzato agli onori della cronaca nel 1998, quando si fece impiantare chirurgicamente un micro-trasmettitore nell’avambraccio, mediante il quale dimostrò come un computer potesse seguire ogni suo movimento, usando dei detectors disseminati nell’edificio in cui lavorava. “Il potenziale per le aziende è ovvio, potranno sapere in ogni momento dove si trovano e con chi sono i loro impiegati”. 


Warwick ammette che molti saranno scioccati all’idea: “capisco che si tratta di spingersi ai limiti di ciò che una società libera può tollerare ma, tutto sommato, in molte aziende si utilizzano già distintivi magnetici di riconoscimento e credo che questo sia solo il gradino successivo”. 
La ricerca si basa su precedenti esperimenti condotti da colossi delle telecomunicazioni, come la AT&T. La prima applicazione pratica di tale tecnologia, tuttavia, si avrà sugli animali da compagnia e non sugli umani. Difatti, secondo le nuove leggi governative sul cosiddetto “passaporto per animali” – che dal 2001 ha rimpiazzato il vecchio sistema della quarantena – è obbligatorio infatti inserire un microchip sottocutaneo nei cani e nei gatti per poter sempre identificarne il proprietario.
Diversi rappresentanti delle forze di Polizia Britanniche e degli Stati Uniti si sono dimostrati interessati alla tecnologia degli impianti. A parere di Warwick, accettare di sottoporsi a questa operazione potrebbe divenire condizione essenziale per ottenere la libertà vigilata oppure il rilascio di un porto d’armi. 
Stando ai risultati di ricerche da lui condotte insieme ad un’équipe di studiosi inglesi, si tratta di giungere alla realizzazione di un microprocessore capace di trasmettere “sensazioni” da una persona all’altra. Il chip consentirebbe in futuro di poter comunicare attraverso la sola forza del pensiero. “Adesso – ha dichiarato Warwick – avviamo la sperimentazione e ci accontentiamo di piccoli risultati. Ma il mio obiettivo a lungo termine, alla base del progetto, è riuscire a far parlare due individui solo con il pensiero”.



Per quanto apparentemente uscite da una sceneggiatura cinematografica, tali tecnologie non solo sono reali e impiegabili, ma già disponibili da diversi anni, e nelle mani di multinazionali come la IBM, la British Telecom, la Texas Instruments, la Hughes, solo per citarne alcune. 
I chip in questione, veri e propri marchi elettronici d’identificazione, a livello ufficiale, verrebbero impiegati esclusivamente per controllare o identificare specie d’allevamento, uccelli, pesci e perfino animali domestici. Grandi quanto un chicco di riso i biochip impiantabili della nuova generazione sarebbero in grado di registrare i pensieri e sensazioni di un individuo .
La loro applicazione prevederebbe in realtà la “sperimentazione” anche sugli esseri umani che, secondo numerosi ricercatori e giornalisti, sarebbe stata messa in atto già da alcuni anni e le cui finalità nasconderebbero una oscura minaccia. Tali congegni – microprocessori passivi grandi quanto un chicco di riso – possono essere impiantati sotto pelle grazie ad una siringa ipodermica ad aria compressa.



 Gli scienziati della British Telecom sono impegnati nello sviluppo di un nuovo progetto tecnologico pronto per l’impiego e la distribuzione nel 2025. L’incisione sugli individui del codice a barre, contenente, secondo alcuni, il numero 666, rientrerebbe in un nuovo programma per la sicurezza nelle contrattazioni commerciali elettroniche Il microchip, da tecnologia futuristica, verrà impiantato sugli umani nel cranio e sarà in grado di registrare pensieri, esperienze e sensazioni del soggetto. Il suo nome? Soul Catcher 2025 (Acchiappa Anima del 2025). L’impianto, secondo Winter, consentirà agli scienziati di registrare la vita delle persone e di “riascoltare” le loro esperienze tramite un computer. 



Il progetto è condotto dai Laboratori Martelsham Heath della B.T. presso Ipswich, Gran Bretagna, località nota come sede di installazioni elettroniche top-secret degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda. Il Soul Catcher 2025 consiste in un chip neurale che, posto dietro gli occhi di una persona ne archivierà ogni pensiero, un po’ come la scatola nera di un aereo memorizza tutti i dati di volo. Le implicazioni etiche sono molto profonde, poiché le registrazioni dell’intera vita di una persona potrebbero venire riascoltate e rivissute, anche dopo la sua morte. Tutto potrebbe venire trasmesso ad un altro individuo o persino ad un neonato.

Sappiamo del coinvolgimento della Hughes e della Texas Instruments. Esiste una somiglianza sconcertante tra questi impianti e le descrizioni di quelli rimossi chirurgicamente da addotti nei casi di presunti rapimenti alieni (abductions). Il Soul Catcher della B.T. ha un più sinistro e preoccupante cugino: l’impianto a microcircuito neurale 2020 della IBM. 


Un documento della Intelli-Connection, Divisione Sicurezza della IBM, intitolato “Eyes only: Project Group 7A” e classificato come livello 9 di segretezza, relativo all’impianto, è trapelato rivelandone le recenti sperimentazioni. Sviluppato come ausilio per il “controllo del crimine”, l’apparato è stato testato in diverse prigioni federali del Massachusetts, della California e del Texas, nonché in alcune case di cura private, in barba ai divieti delle leggi federali. Gli impianti testati sui detenuti diventavano una sorta di “registratori parlanti” di tutti i loro movimenti. Il dipartimento di correzione della California ne sta già esplorando l’impiego su larga scala. Quando gli impianti vengono puntati sulla frequenza di 116 MHz, la natura aggressiva di alcuni individui si riduce notevolmente. Nel rapporto si menziona un caso di aggressione al personale del carcere da parte di due soggetti messi “fuori combattimento” mediante gli impianti. Per restare in tema di sistemi di stoccaggio, alcuni scienziati stanno studiando la possibilità di costruire microcircuiti a livello bio-molecolare, sulla scorta degli ultimi sviluppi della biogenetica. Se il progetto avesse successo, le dimensioni dei microchip in questione sarebbero minuscole e capaci di memorizzare miliardi di dati, evitando così il problema fisico dell’archiviazione informazioni. Sarebbe solo necessario impiantare il 5% della popolazione, percentuale che corrisponde pressappoco al numero di leader politici e militari, individui facoltosi e professionisti illustri nelle varie discipline che influenzano la restante parte degli individui del pianeta.

In un simile contesto si inserisce una clamorosa notizia, apparsa anche sulla stampa italiana: un nuovo progetto per la sicurezza del commercio elettronico, che, secondo qualcuno, nasconderebbe un programma segreto per la schedatura elettronica non solo dei criminali, ma forse di tutta la popolazione terrestre. Prevederebbe l’incisione di un tatuaggio di un codice a barre su ciascuno di noi, un marchio di identità, che permetterà di effettuare acquisti ed altre operazioni di pagamento in rete. Realizzato con inchiostro invisibile, ma rilevabile dai lettori di codici a barre, il tatuaggio è stato ideato da Thomas W. Heeter di Houston, Texas. Il brevetto, regolarmente registrato all’US Patent & Trademark Office, risale al Settembre 1996, un mese dopo l’uscita del film “L’esercito delle 12 scimmie” dove il protagonista Bruce Willis aveva un codice a barre tatuato sul collo a scopo identificativo. 


Evidente la corrispondenza con l’omonimo codice a barre del tipo più comune (EAN). 



Secondo alcuni, il codice conterrebbe una componente satanica con il numero 666 riconoscibile nei tre gruppi di barre. Le barre sono associate a cifre, che si aggiungono alle 13 cifre funzionali. Ognuna di esse ha il valore sei, sicché formano la cifra 666, sovrimposta ad ogni codice a barre.



 Questo codice universale, operativo dal 1977, venne approvato dall’ONU nel 1972. Tali iniziative non rappresentano casi isolati.   LaGlobal Monetary, a proposito dell’offerta di denaro per la sperimentazione, ha fornito le seguenti motivazioni: “Sappiamo che il pubblico ha una certa diffidenza verso l’idea di farsi impiantare strumenti elettronici, per cui abbiamo pensato di offrire un sostanzioso incentivo fin quando questa pratica non avrà ottenuto il consenso del pubblico.”

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Comunque sia, lo sviluppo e l’impiego di microchip e impianti elettronici rientra nei programmi segreti inerenti le operazioni di Mind Control da più di trent’anni condotti sull’uomo all’insaputa dell’opinione pubblica. Ricerche, la cui esistenza ancora oggi, nonostante dichiarazioni e testimonianze, costituiscono un argomento ostico da affrontare pubblicamente per le autorità governative e l’establishment politico militare. Quanto finora esposto purtroppo non costituisce la sceneggiatura di una spy-story, ma la prova concreta della realizzazione di un’oscura trama, tessuta segretamente a scapito dell’intera umanità e finalizzata al “controllo” diretto e totale di ogni singolo individuo. 



Un programma, la cui regia va individuata in quel Governo Ombra i cui membri, con ogni mezzo e attraverso diversi e sofisticati sistemi, promuovono l’insediamento di un Nuovo Ordine Mondiale, tanto caldeggiato, ma che in realtà mira solo alla totale sottomissione del genere umano. 

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