mercoledì 18 giugno 2014

Il debito Usa segna l’ennesimo record, verso una nuova recessione?

Come rivelato dalla banca Federal reserve, gli Usa hanno accumulato la sconvolgente cifra di 59.400 miliardi di debito (tra governo, privati ​​e imprese). Secondo l’economista Michael Snyder, in un articolo sul portale Infowars: “si tratta di un importo difficile da spiegare. Se ad esempio, spendessimo, quotidianamente, 80.000 milioni di dollari dal giorno della nascita di Cristo fino ad oggi, ancora non saremmo riusciti ad accumulare un debito di 59,4 miliardi.
Gran parte di questo debito è stato accumulato negli ultimi decenni, infatti, 40 anni fa il debito totale degli Stati Uniti si aggirava attorno ai 2.200 miliardi dollari. Ciò significa che, negli ultimi quattro decenni, il debito degli Stati Uniti ha subito un aumento pari a 27 volte  le cifre di allora e questo è folle”.
“Viviamo nella ‘bolla del debito’ più grande della storia e non è possibile che ciò finisca bene”, conclude Snyder. Secondo gli analisti, l’elemento che dovrebbe maggiormente allertare consiste nell’aumento del debito privato, la crescita di quest’ultimo, infatti, permette di pronosticare una sicura, futura recessione meglio dell’aumento del debito pubblico, del disavanzo commerciale o di altri fattori. Negli ultimi 3 anni il debito individuale è aumentato del 22%, raggiungendo nel mese di aprile il livello record di 3,8 miliardi di dollari. “Dopo la recessione è diventato di moda contenere la spesa e finire col credito”, continua Snyder , mettendo in guardia: “stiamo facendo gli stessi errori di prima.” Secondo James Butler: “il problema consiste nel fatto che maggiore è il debito da noi detenuto, maggiore sarà la parte dei dei nostri ricavi futuri che saremo costretti ad utilizzare per pagare gli interessi sul debito, il che, ovviamente, ridurrà gli importi che potremmo spendere in prodotti. Ciò rallenterà l’economia e alla fine, gli effetti negativi del debito superano l’effetto positivo della spesa, causando una recessione o peggio”.
http://www.signoraggio.it/

Nessun commento:

Posta un commento