lunedì 9 giugno 2014

DIMISSIONI DI MATTEO RENZI: IL NUMERO 1 DEL PARTITO DEMOCRATICO PROTEGGE I PEDOFILI. SPARITI MIGLIAIA DI BAMBINI IN ITALIA




di Gianni Lannes



Lo Stivale è ormai un inferno in terra e i pedofili insospettabili sono ben mimetizzati in mezzo a noi, protetti dalla politica. Dell'inquietante fenomeno non parla nessuno, meno che mai i mass media: neanche una mezza puntata di "Chi l'ha visto?". Perchè? Un tabù del potere?

La sorte degli invisibili. In Italia nel 2013 - secondo i dati ufficiali del ministero dell’Interno, come già in passato ho ampiamente avuto modo di documentare - sono spariti migliaia di minori, e non sono stati mai più ritrovati. Tutti allontanamenti volontari? Preda dei pedofili? Pezzi di ricambio per il traffico segreto di organi? Stuprati e ammazzati? Rapiti e portati all’estero? Da quale buco nero sono stati inghiottiti così tanti esseri inermi? Ci sono altolocate protezioni?

Monti, Letta e Renzi - tutti e tre piazzati consecutivamente a palazzo chigi da Napolitano senza passare per le urne, ovvero privi di consenso popolare - non hanno risposto a numerose interrogazioni parlamentari sulla pedofilia, sulla violenza contro i minori, nonché sugli abusi e sui maltrattamenti contro i bambini.  

Il 3 aprile 2014, tre giorni prima che entrasse in vigore il decreto legislativo 39/2014 sulla pedofilia, il ministero di grazia e giustizia ha diramato una circolare che a tutti gli effetti dimezza la portata della predetta norma sulla base di una direttiva europea, adottata con tre anni di ritardo. 

Nel 2011 Matteo Renzi ha ospitato a Palazzo Vecchio di Firenze, in un’iniziativa pubblica Rodolfo Fiesoli - poco prima di essere arrestato nuovamente con l’accusa di violenza su minori - già condannato in via definitiva nel 1985. Nel 2000 c'era stata la sentenza ‘Scozzari - contro Italia’, con cui responsabili del Forteto sono stati portati in giudizio dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, dalla madre di due bambini reclusi nel centro di Vicchio, vicino a Firenze. Nel 2003 il Corriere della Sera ne aveva fatto un paginone. Possibile che il sindaco Renzi non sapesse chi era lo stupratore di bimbi, accolto nel salone dei 500? All'inviato della trasmissione tv Le Iene, Renzi ha dichiarato di non conoscere Fiesoli. Inverosimile. Ma allora, come ha potuto il capo del PIDDI'  ospitare uno sconosciuto pedofilo in municipio, a parlare addirittura di educazione dei bambini? Renzi nell'occasione ha anche detto che il comune di Firenze non ha inviato bambini al Forteto, ma è stato smentito subito - con riscontri probanti -  da alcuni consiglieri comunali e regionali. In realtà il Forteto, ovvero la comunità degli orrori, era protetta dai mammasantissima di sinistra, da parecchi magistrati, compreso l'ex giudice Antonio Di Pietro, che ha pure scritto la prefazione a un libro. L'elenco degli ospiti, politicanti di riguardo, è semplicemente corposo. Vero D'Alema, Bindi e Pisapia?

Nel 2013 al processo per il Forteto il comune di Firenze non si è costituito parte civile, a differenza della Regione Toscana.

In ogni caso, un Paese civile, uno Stato di diritto, una società dove prevale l’etica, non possono avere alla guida uno che protegge la pedofilia con i predetti ed intollerabili atteggiamenti istituzionali, incluse le evidenti omissioni (mancate risposte ad atti parlamentari sul grave e specifico fenomeno).

Ergo, invito Matteo Renzi a rassegnare le dimissioni anche perché elude ingiustificatamente gli interrogativi in questione, e perché il Governo non fa nulla di concreto per cercare i numerosi bambini scomparsi nel 2013 e nel 2014, ma anche negli anni precedenti. Mister Renzi, lei si dimette spontaneamente o devo insistere nello scavo innescando un terremoto? 

Chiedo alle persone di buona volontà di avviare un tam tam dalla Rete che inondi le marionette del potere tricolore. Una civiltà (o viceversa) si misura dal grado di protezione dei bambini. I piccoli sono il futuro, e non si toccano mai.

Post scriptum

Si ricercano foto e filmati che ritragggono insieme Matteo Renzi e Rodolfo Fiesoli, capo del Forteto! La documentazione può essere inviata al seguente indirizzo:

sulatestaitalia@libero.it


Riferimenti:





















































































































































 














































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