sabato 10 maggio 2014

RENZI PRESO A SCHIAFFI DAGLI AZIONISTI INTERNAZIONALI DELL'ENI (CHE SONO LA MAGGIORANZA): INDAGATI RESTANO AL LAVORO...

RENZI PRESO A SCHIAFFI DAGLI AZIONISTI INTERNAZIONALI DELL'ENI (CHE SONO LA MAGGIORANZA): INDAGATI RESTANO AL LAVORO...
Renzi ha subito una sconfitta pesante nella partita Eni. Votando contro una mozione del governo per imporre una clausola etica, gli investitori internazionali del gruppo energetico hanno messo in imbarazzo il governo di centro sinistra.  Il Tesoro detiene una quota di partecipazione del 30% nel colosso petrolifero e avevano bisogno dell'appoggio degli investitori istituzionali per raggiungere la maggiore dei due terzi richiesta durante l'ultima riunione degli azionisti. 

L'idea del primo ministro Renzi e dei suoi era di imporre una nuova norma che imponesse ai dirigenti indagati - non condannati - per crimini finanziari di dimettersi, ma è stata clamorosamente cassata.
È la prima volta nella storia della Repubblica italiana che un governo subisce una sconfitta del genere. L'80% degli investitori non italiani presenti alla riunione ha votato contro la mozione. Buona parte dei presenti in sala, ha accolto il voto con una serie di applausi.
Questo voto contrario, questa clamorosa bocciatura del governo Renzi in sede internazionale poeta con sè due diversi segnali: il primo, che delle inchieste della magistratura italiana non c'è da fidarsi, potrebbero essere basate sul nulla; il secondo e opposto: compagnie che lavorano a livello mondiale nel petrolio hanno a che fare con Stati corrotti e canaglia, quindi le regole dell'etica commerciale e perfino il codice penale "non valgono".


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