venerdì 16 maggio 2014

ERA IN SALA OPERATORIA PER UN INTERVENTO AL CUORE, MA S'ACCORGONO CHE NON E' ASSICURATO. RIPORTATO IN CORSIA (IN GRECIA)

ERA IN SALA OPERATORIA PER UN INTERVENTO AL CUORE, MA S'ACCORGONO CHE NON E' ASSICURATO. RIPORTATO IN CORSIA (IN GRECIA)
"Ogni cosa era pronta per l'inizio dell'operazione al cuore: il petto del paziente era stato aperto, i dottori e gli infermieri stavano per agire. Poi all'improvviso è arrivato un dipendente amministrativo dell'ospedale che è entrato nella sala e ha bloccato tutto perché il paziente non era assicurato e non aveva fornito a il suo libretto del Welfare che provasse che fosse povero". Non si tratta di una scena di un film dell'horror, ma la denuncia della Clinica Metropolitana di Ellinikom, nel sud di Atene riportata dal blog KTG. 

Il paziente è un uomo di 54 anni senza lavoro e assicurazione con gravi problemi cardiaci e la sua vita è a serio rischio. I dottori stavano per inserire un defibrillatore cardiovascolare. Con l'aiuto dei servizi sociali, il paziente è stato ammesso all'ospedale, i dottori erano riusciti a convincere l'ufficio contabile di accettare il suo impegno a fornire in tempi rapidi il libretto del Welfare rilasciato dalle circoscrizioni dei comuni. Ma il controllore contabile dell'ospedale ha più poteri ed ha interrotto tutta l'operazione. E' stata la Clinica a voler rendere pubblica la notizia denunciando come: "La burocrazia non può mettere la vita di un paziente in pericolo".
Nella Grecia commissariata dalla troika e costretta ad enormi tagli alla sanità, la disoccupazione di massa ha creato tre milioni di persone senza assicurazione, che possono accedere solo al pubblico per sperare in qualche cura. Si tratta, prosegue Ktg, della fine della sanità pubblica per assicurati e non assicurati: un paziente assicurato deve aspettare quattro mesi per sottostare a un'esame medico in un ospedale pubblico. L'esame ha un costo totale di 90 euro: 15 euro di contributi, e il sistema sanitario EOPPY che paga i restanti 75 euro. Se il paziente ha bisogno di cure immediate – nella maggior parte dei casi – l'ospedale gli consiglia di rivolgersi a specialisti privati nei servizi sempre interni all'ospedale pubblico ma nel pomeriggio e nonostante aver pagato già il ticket. Il paziente in questo caso deve pagare 70 euro per la visita specialista più i 15 euro di contributi o ticket. 
In un ospedale privato convenzionato con il sistema sanitario nazionale (EOPYY), un paziente paga i 15 euro di contributi più 40 euro. Può prendere un appuntamento in due-tre giorni, per il prezzo totale di 55 euro. Nel ritardare gli appuntamenti per i test medici e i controlli, il ministro della sanità spinge i pazienti verso le cliniche private e verso gli specialisti privati negli ospedali, così che gli ospedali pubblici possono affermare che tutto funziona. Se i pazienti non possono permettersi le tariffe o i ritardi... beh, conclude Ktg, quello è un loro problema.
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