mercoledì 2 aprile 2014

Emergenza povertà in Spagna

Stando al rapporto, la Spagna risulterebbe il Paese europeo con il piùalto tasso di povertà infantile assieme alla Romania. Nella penisola iberica,infatti, l’indice di povertà tra i bambini sotto i 18 anni si attesta al 29,9per cento, nel 2012, quasi nove punti sopra la media europea, attestata al21,4%. Nel solo intervallo di un anno, dal 2011 al 2012, il tasso di povertà inquesto settore della popolazione avrebbe subito uno spettacolare incremento dal15,6 al 19,4%.

Il rapporto considera a rischio di povertà o esclusione sociale quellepersone che detengono solo il 60 per cento del reddito medio del resto dellapopolazione, la fascia compresa tra tra il 40 e il 50 per cento viene, invece,classificata come “povera”, infine, coloro aldisotto del 40% sono inuna situazione di “estrema povertà”.
L’insieme di questi dati, come già detto, colloca la Spagna, insieme allaRomania, in vetta ai Paesi con il più alto tasso di povertà infantile, seguitada Bulgaria e Grecia, rispettivamente al terzo e quarto posto.
Il rapporto, inoltre, avverte che la Spagna presenta il più alto tasso diabbandono scolastico in Europa: 24,9 per cento  contro 12,7 della media Ue nel 2012. Purin presenza di una contrazione nella percentuale, tra il 2009 e il 2012, questorimane un grave problema, soprattutto in alcune regioni come l’Andalusia, doveil tasso è superiore al 30%.
Il dato è ancor più allarmante se, proprio come invita a fare ilrapporto, si considera l’istruzione quale arma in grado di combattere latrasmissione intergenerazionale della povertà.
Secondo il rapporto Caritas, quella spagnola risulta, tra le popolazionieuropee, una delle più colpite dalle politiche neoliberiste dell’ultimoventennio, infatti, mentre il tasso medio di povertà dell’Ue si è attestato al25,1 per cento nel 2012, la Spagna ha toccato il 28,2%, con ben 13 milioni dipersone in questa situazione di indigenza.
Un altro settore della popolazione particolarmente colpito dalla piagasociale della povertà è quello degli anziani, con un incremento dal 7 per centodel 2008 al 10,6% nel 2012. Oltre a ciò, il rapporto rammenta che permolte famiglie l’unico reddito viene fornito dalle pensioni dei nonni.
Lo studio rivela anche che il 12 per cento della popolazione attivaspagnola non guadagna abbastanza per sfuggire alla povertà in un Paese che,insieme alla Grecia, ha registrato il maggiore aumento della disoccupazionedall’inizio della recessione. Ciò ha provocato un ritorno al fenomeno dell’emigrazionedi massa, proprio come all’inizio del secolo passato.
Il rapporto della Caritas europa ha, infine, ricordato come in Spagna visiano oltre sei milioni di disoccupati e di giovani che non potranno ricevereuna pensione adeguata per non aver lavorato abbastanza a lungo. Una vera e propria”generazione perduta” della quale l’attuale disagio avrà un “enormeimpatto” sul futuro.
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